Reggio Calabria, 10 nov. – Cosa significherebbe oggi, in termini di rischi, un terremoto come quello che colpi’ nel 1908 l’ area dello stretto di Messina? In occasione dei cento anni dall’evento che distrusse Messina e Reggio Calabria, provocando piu’ di 80.000 vittime e gravissimi danni, Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – ex Apat ), Regione Sicilia, Regione Calabria, Arpacal, Arpa Sicilia e i due ordini regionali dei geologi, organizzano una due giorni per valutare, sulla base degli effetti ambientali di allora, le conseguenze di un evento analogo su un territorio altamente urbanizzato come quello attuale. A distanza di un secolo, partendo dalle conoscenze finora acquisite, saranno analizzati i livelli di preparazione per fronteggiare l’emergenza ambientale derivante da un evento sismico della stessa portata ed il ruolo delle agenzie regionali nelle fasi di emergenza e di prevenzione. L’iniziativa rientra tra le attivita’ dell’anno internazionale del pianeta terra, proclamato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Prima giornata, dunque, il 12 novembre a Messina, a partire dalle ore 9,30 nella Sala degli Specchi del Palazzo della Provincia. Il 13 novembre, invece, la seconda giornata si terra’ sulla sponda calabrese e piu’ precisamente nel Grand Hotel de la Ville di Villa San Giovanni, dove e’ previsto l’intervento del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, del presidente della Provincia Giuseppe Morabito e dei Sindaci di Reggio Calabria e di Villa San Giovanni, Giuseppe Scopelliti e Giancarlo Melito, nonche’ del direttore generale dell’Arpacal, Vincenzo Mollace, e del presidente dell’ordine dei geologi, Paolo Cappadona. (AGI)