Qual’è la configurazione ideale per la neve sulle coste dello Stretto di Messina?

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Come testimonia questo video girato nei pressi del Lungomare di Reggio Calabria, nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17 dicembre, pochi giorni fa, una breve e timida nevicata ha interessato i litorali dello Stretto di Messina. Ma non s’è trattato di una vera e propria nevicata.

Il fantastico articolo di Daniele Ingemi ci fa vivere un meraviglioso excursus nella storia della neve sulle coste dello Stretto e ci spiega chiaramente come l’ultima vera nevicata che ha colpito Reggio e Messina è stata quella di fine gennaio 1999.

E per quanto potesse essere bello (qui le foto lo Stretto venerdì mattina con i rilievi imbiancati fin dalle bassissime quote, la neve sulle coste è un’altra cosa.
E’ ciò in cui sperano i meteo/appassionati dello Stretto ogni anno quando inizia l’inverno, cioè di questi tempi.

La neve nello Stretto di Messina è un fenomeno decisamente raro, e non solo per la posizione geografica come latitudine, longitudine e Mediterraneità, ma a maggior ragione per un microclima che protegge il territorio dai freddi venti orientali e anche dalle sferzate nord/occidentali.
Dopotutto ogni 7/8 anni, in media, una nevicata con accumulo la fa.
Ed è davvero incredibile quante siano state, negli ultimi 11 anni, le grandi occasioni di neve fin sulle coste, sfumate poi per un pelo.
E’ come se una squadra di calcio fa tutto bene, costruisce un gran bel gioco, arriva facilmente in area di rigore ma poi non riesce a buttare la palla dentro.

Ma allora qual’è la configurazione ideale per la neve nello Stretto di Messina?
Il freddo gelido non basta.

Tra 17 e 18 dicembre 2001, infatti, dai Balcani arrivano masse d’aria freddissime con isoterme fino a -8°C a 850hPa:

A Reggio e Messina fiocca, ma fa molto freddo, c’è un vento teso, i fiocchi sono sparuti e non ci sono accumuli.

Ancor più interessante l’episodio del 5 febbraio 2003: nevica tantissimo sui rilievi Aspromotnani e Peloritani con accumuli dai 300 metri in sù. E’ una nevicata eccezionale, con circa 60cm di accumulo a Dinnammare e 100cm a Gambarie d’Aspromonte in un solo giorno! Le precipitazioni sono abbondanti, ma non fa tanto freddo per portare la neve fin sulle coste: a Reggio e Messina si intravedono solo fiocchi bagnati in mezzo alla fitta pioggia:

Altra clamorosa occasione mancata per un pelo negli ultimi anni è quella del 7 febbraio 2006.

Sembra tutto perfetto, alla fine nevicherà anche a Reggio ma non a Messina, e comunque a Reggio senza accumuli. Si imbiancherà, invece, Catania come non accadeva da 18 lunghissimi anni, con accumuli abbondanti nell’Acese.

Nello Stretto non è mancato di certo il freddo, ma sono mancate le precipitazioni che, vista l’assenza di un minimo sullo Jonio, con correnti decisamente orientali si sono concentrate nelle zone Joniche del Catanese e hanno solo sfiorato di striscio i settori più meridionali dello Stretto, riparato dall’Aspromonte.

Negli ultimi 11 anni, insomma, non c’è stato davvero nulla da fare. E allora bisogna tornare lì, a quel 30 gennaio 1999, per capire qual’è la configurazione ideale per avere la neve nello Stretto di Messina.
E lo possiamo fare osservando le mappe di quel giorno:

Ma allora cosa serve per avere la neve nello Stretto?

Innanzitutto serve il freddo, quello vero.
Con le ’Rodanate’, nello Stretto non può nevicare. Se arriva aria Artica Marittima, aria fredda proveniente da nord/ovest, la neve sarà un miraggio. Almeno quella vera, quella a fiocchi e quella con accumuli. Perchè comunque con le ’Rodanate’ possono anche verificarsi fioccate veloci, ma in prevalenza di neve tonda, graupeln e pioggia mista a neve, perchè l’aria è molto secca e può nevicare anche con temperature abbondantemente sopra lo zero (è capitato anche con +8°C!) in quanto l’aria Artica Marittima è molto fredda in quota e, invece, riscaldata dalla superficie marina ai bassi strati. Durante le precipitazioni, l’aria gelida presente in quota si può riversare facilmente ai bassi strati e determinare qualche nevicata, ma gli accumuli e i fiocchi sono quasi impossibili.
Dopotutto si sa che con le ’Rodanate’ si hanno gli accumuli più abbondanti sui rilievi, in collina e in montagna tra Aspromonte, Peloritani e Nebrodi, per via delle correnti, della provenienza delle masse d’aria che provocano ’stau’ nei versanti esposti a nord/ovest dei rilievi dell’Area dello Stretto.

Affinchè nevichi con accumulo sulle coste, però, il freddo deve essere gelo e deve arrivare per forza di cose da nord/est. E’ quindi necessario un Anticiclone lungo il cui bordo orientale scorrano masse d’aria molto fredde provenienti da nord/est.
Sarebbe l’ideale se l’irruzione si verificasse direttamente dalla Russia o dal Polo sull’Italia, perchè sarebbe più alta la probabilità della formazione di un minimo di bassa pressione nel posto giusto e al momento giusto.

Già, perchè il freddo da solo non basta. Servono anche precipitazioni, e per avere precipitazioni nello Stretto in concomitanza con masse d’aria talmente tanto fredde da far nevicare fin sulle coste ci vuole quasi un miracolo.

Il minimo dev’essere posizionato nel mar Jonio, non troppo lontano dalla costa Calabrese (altrmenti accade come nel 2006, che il minimo si allontana troppo a sud/est e le correnti diventano sfavorevoli) perchè i venti nello Stretto devono essere di nord o nord/ovest, altrimenti non può nevicare.
Sì, oltre al freddo e oltre alle precipitazioni servono anche i venti giusti, perchè lo Stretto è riparato a est dall’Aspromonte e quindi se le correnti sono orientali o nord/orientali, tra Reggio e Messina si rimane in ombra pluviometrica.

Adesso, già a partire da quest’inverno (che ancora deve iniziare, eppure ha già dato moltissime soddisfazione ai nivofili e ai freddofili dello Stretto, con un’incredibile vivacità meteorologica e freddo e nevicate eccezionali la scorsa settimana dopo il caldo record di inizio mese!), forti di questi articoli di approfondimento sulla neve nello Stretto, potremo tutti osservare gli aggiornamenti dei modelli con un occhio pronto a capire se sarà la volta giusta o meno.
Anche perchè, e questo è fuori da ogni discussione, lo Stretto un giorno tornerà sicuramente a mostrarsi così:

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