Alla ricerca di altre forme di vita con il radiotelescopio di Green Bank

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A cura di Renato Sansone

 

Ora che il telescopio della Nasa Kepler ha individuato 1.235 possibili pianeti intorno a stelle della nostra galassia, gli astronomi della University of California, Berkeley, cercano attraverso il radiotelescopio mondi simili alla Terra per vedere se sono in grado di rilevare segnali da una civiltà avanzata.

 

La ricerca ha avuto inizio Sabato 8 maggio, quando il Robert C. Byrd Green Bank Telescope, il più grande radiotelescopio orientabile al mondo, ha dedicato un’ora a otto stelle intorno alle quali orbitano pianeti simili alla nostra Terra. Dopo aver acquisito 24 ore di dati su un totale di 86 pianeti, gli astronomi faranno avviare un’analisi grossolana e poi, in circa due mesi, chiederanno al milione di utenti del progetto SETI@home di condurre un’analisi più dettagliata direttamente dai computer delle loro abitazioni.

“Non è assolutamente certo che tutte queste stelle abbiano sistemi planetari abitabili, ma sono luoghi con un’alta probabilità di trovare vita intelligente”, ha detto Andrew Siemion, studente presso la stessa università.

 

“Abbiamo scelto i pianeti con temperature tra zero e 100 gradi Celsius perché riteniamo che ci siano molte più probabilità di ospitare la vita”, ha detto il fisico Dan Werthimer, scienziato capo di SETI@home e ricercatore veterano del progetto SETI. Lo stesso scienziato conduce ricerche dal grande radiotelescopio di Arecibo da oltre 30 anni; “Con Arecibo, ci concentriamo su stelle come il nostro Sole, sperando che ci siano pianeti che le ruotino attorno e che emettano segnali intelligenti.”

Il radiotelescopio delle zone rurali del West Virginia è stato invece necessario per la nuova ricerca perché con la parabola di Arecibo non si può visualizzare l’area del cielo settentrionale su cui si concentra Keplero. Ma il telescopio di Green Bank offre anche altri vantaggi rispetto ad Arecibo, come ad esempio alcune lunghezze d’onda osservabili.

Le 86 stelle sono state scelte tra 1.235 candidate. I pianeti quindi hanno un range di temperatura abitabile e con dimensioni che vanno dalla Terra a dimensioni più grandi di Giove, e con periodi orbitali superiori a 50 giorni. Inoltre ogni sistema planetario possiede quattro o più pianeti con probabilità di forme di vita.

Dopo un’analisi grossolana dei dati da parte di Werthimer e della sua squadra sarà eseguita un’analisi più approfondita da parte degli utenti SETI@home. L’analisi completa dei segnali “intelligenti” potrebbero durare un anno.

 

“Se si estrapolassero tutti i dati di Keplero, ci si potrebbe accorgere di 50 miliardi di pianeti nella galassia,”, ha aggiunto lo scienziato. “E’ davvero eccitante essere in grado di guardare questo primo gruppo di pianeti molto simili alla nostra Terra”.

 

Le distanze di questi mondi rendono proibitive le ricerche. Se anche oggi partisse un segnale intelligente da un mondo lontano, potrebbe impiegare migliaia di anni per giungere sino a noi. Non ci resta che attendere e….sognare.

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