Terremoto, i “Ventitre secondi” dell’Aquila a Fiera libro di Torino

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a cura di Redazione MeteoWeb

 

L’Aquila, due anni dopo. Al salone Internazionale del Libro di Torino, protagonista la tragedia del terremoto dell’Aquila grazie al libro “Ventitre secondi” di Alessandro Aquilio (Kellermann editore, prefazione di Paola Turci).

Con il patrocinio della presidenza del Consiglio Regione Abruzzo, il libro sara’ presentato domani alle 17.30 al padiglione OVAL – stand 82. A 700 giorni dalla notte del 6 aprile 2009, L’Aquila e le sue ferite tornano protagoniste della cronaca.

E lo fanno anche grazie a una storia, una delle migliaia vicende umane cominciate e interrotte dal terremoto d’Abruzzo. “Ventitre secondi”, gia’ apprezzato anche fuori dai confini italiani (dalla Svizzera, dove ha ricevuto l’Ace Award Novartis, alla Gran Bretagna, dove ha ricevuto l’apprezzamento dell’ambasciata italiana a Londra), racconta la vita dopo il terremoto attraverso la storia di una famiglia, quella dell’autore. Aquilio racconta il sisma da un punto di vista intimo, famigliare. Dolori, speranze, ricordi, paure e soprattutto coraggio di donne e uomini come tanti. Una vicenda personale che diviene lo specchio di un’intera citta’. Definito dalla critica un “libro importante”, “una storia che ne tace altre mille” e che “ci dice molto piu’ di quanto abbiamo letto su giornali e visto in tv”, grazie alla vividezza delle immagini descritte, Aquilio guida il lettore in una storia ancor piu’ coinvolgente perche’ vera, che riesce a far vedere il terremoto – o il Vigliacco, come viene chiamato nel libro – e i suoi effetti anche a chi non lo ha vissuto ne’ e’ mai stato a L’Aquila.

“Per me e’ un onore poter presentare ’Ventitre secondi’ al Salone Internazionale del Libro di Torino e ringrazio questa citta’ che ha scelto di non dimenticare la tragedia di un popolo, di un’intera citta’ nel cuore dell’Italia – dichiara Aquilio -. Al netto delle polemiche e degli schieramenti politici, oggi il maggior rischio che corre L’Aquila ha un nome ben preciso: Indifferenza. Nell’anno dei 150 anni dall’unita’ d’Italia e del secondo anniversario dalla notte del 6 aprile, sono convinto che con la vicinanza e il ricordo di tutti i cittadini italiani si possano accelerare le tappe verso la difficile strada della ricostruzione. Ognuno di noi puo’ e deve dare il proprio contributo per la nostra citta’. Proprio per questo e’ nato il libro: per testimoniare e continuare a parlare del nostro terremoto”. Attraverso lo sguardo dell’autore e le vicende della sua famiglia si vive nel particolare una tragedia collettiva, dimostrando che spesso le storie individuali hanno in se’ il germe dell’universalita’, del poter parlare a tutti ed essere accessibili a tutti. “La storia racchiusa in ’Ventitre secondi’ mi ha sorpresa e resa fragile, mettendomi davanti a questo senso di impotenza che fatica a lasciarmi. Non credevo potesse arrivare al punto di farmi sentire un’aquilana, come tanti”, afferma Paola Turci, tra le protagoniste di Amiche per l’Abruzzo, che ha curato l’introduzione al libro. “Leggere queste pagine esige una disponibilita’ a lasciarsi colpire allo stomaco e al cuore. A lasciarsi trafiggere e a sanguinare. Io ho scelto di farlo, immedesimandomi a fondo nei sentimenti e nelle emozioni descritte in questo racconto di vita vera. Per tutti questi motivi, e per molto altro, ringrazio Alessandro, per aver condiviso con tutti noi il dolore, lo stupore, l’amore, la rabbia e, sopra ogni cosa, la forza di ricominciare”.

Nel racconto di poche persone, l’eco di centomila vite, di un’intera citta’, di una collettivita’ che ha visto con i propri occhi la paura e il senso di smarrimento che si puo’ provare di fronte a un evento come il terremoto. Il sisma costringe a fare i conti con il caso, con la propria dimensione umana, in una societa’ che pare offrire solamente certezze. Gli stessi occhi, pero’, hanno saputo riprendere a sgranarsi e reagire al dolore, all’incredulita’, allo sconforto e oggi sono ancor piu’ consapevoli di quanto fugace possa essere la vita, di quanto coraggio ci voglia a saper intraprendere un nuovo inizio, a testa alta. Ed oggi sono gli occhi che hanno visto il peso di 23 secondi in una vita. “Ventitre secondi” e’ anche su Facebook, una piazza virtuale per discutere del libro e scambiare ricordi e idee sul sisma del 6 aprile 2009, con circa 2.000 iscritti. (Il Velino)

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