Attività dello stato dei vulcani siciliani del mese di Giugno

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Il mese di Giugno sull’Etna è stato caratterizzato da frequenti emissioni di cenere dalla Bocca Nuova che non aveva dato rilevanti segni di vita per quasi sei mesi, invece dal cratere  Cratere di Sud-Est si sono osservate emissioni di gas che sono cessate alla fine del mese.
Dal 14 Giugno dalla Bocca Nuova è iniziata una sequenza di emissioni di cenere che si sono innalzati non più di 200-250 metri sopra l’orlo craterico, per essere poi spinti dal vento verso est. Nei giorni successive sono continuate le emissioni di cenere con numerosi sbuffi   di color grigio rossastro o marrone con materiale di ricaduta molto fine di color rosa-arancione. Le emissioni di cenere sono state impulsive con frequenza variabile di alcuni minuti a diverse ore. Il 22-23 Giugno, invece si è registrato un aumento di emissioni di cenere che risalivano fino a diverse centinaia di metri sopra i crateri sommitali e che poi venivano disperse dai venti sui quadranti meridionali producendo un forte ispessimento ottico del pennacchio di gas e vapore fin quasi alla periferia del vulcano in prossimità di Catania. Il personale INGV-Catania durante un sopralluogo ha rivelato la presenza di due centri di emissione durante questi eventi esplosivi, che oltre alla cenere fine hanno anche prodotto lanci di blocchi (presumibilmente litici) all’interno della depressione craterica. Le esplosioni sono state precedute da sibili forti, ed hanno prodotto dei boati prolungati nella mattinata del 25 giugno. Dal 26 al 29 giugno, le emissioni di cenere dalla Bocca Nuova sono diminuite sia d’intensità sia di frequenza, per poi riprendere più vigorosamente nella mattina del 30 giugno.

Una prima analisi della cenere emessa dalla Bocca Nuova mostra che essa consiste maggiormente (80%) in frammenti litici di varia natura (clasti vulcanici grigiastri e rossastri, frammenti di vetro alterato e clasti di alterazione secondaria di colore bianco latte). Sono inoltre state riconosciute percentuali maggiori di tachilite (10%), che si presentano di colore nero lucido e morfologia squadrata. La scarsa quantità di sideromelano rinvenuta (2%) è relativa a frammenti di colore bruno trasparente e morfologia irregolare. Infine, sono presenti anche dei cristalli sciolti, prevalentemente di plagioclasio, con una percentuale dell’8%.

Lo Stromboli attualmente si trova in uno stato di attività eruttiva persistente, con esplosioni di medio-bassa entità da diverse bocche eruttive nell’area craterica sommitale.

 

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