Maracchi sull’uragano Irene: “è violentissimo, ed è l’ennesimo segnale dei cambiamenti climatici”

MeteoWeb

Irene è un uragano particolarmente anomalo e anche se è stato declassato alla 1^ categoria, continua ad avere moltissima energia come spiega Giampiero Maracchi, ordinario di climatologia all’Universita’ di Firenze. ”Gli uragani difficilmente arrivano così a nord – spiega -. Via via che si sale di latitudine, infatti, aumenta l’accelerazione di Coriolis che è dovuta alla rotazione terrestre e man mano che aumenta, gli uragani, che sono fenomeni di tipo circolare, tendono a perdere potenza e a dissolversi. Il fatto che Irene, che e’ stata appena declassato al primo livello, non si sia ancora estinto cosi’ a nord, testimonia l’enorme quantita’ di energia alla sua origine”. Negli ultimi 40 anni solo una mezza dozzina di uragani sono arrivati fino a New York. Il più recente, sempre di categoria 1, è del 2008 – Hanna -, mentre quelli più forti sono stati Floyd, nel 1999 (30 morti e tre milioni di persone evacuate dalla costa orientale) e Gloria nel 1985 (16 morti e 47 milioni di dollari di danni di allora), entrambi di categoria 5, la massima della scala di Saffir-Simpson che misura l’intensita’ dei venti al suolo.

Irene e’ passato nelle ultime ore dalla categoria 3, ‘forte’, alla 1, ‘minimo’, ma e’ ancora molto forte, con venti che possono oscillare tra 119 a 153km/h e onde fino a un metro e mezzo di altezza, secondo la classificazione Saffir-Simpson. ”Il problema – aggiunge Maracchisono anche i fortissimi rovesci d’acqua che accompagnano l’uragano, che possono provocare gravi danni. Anche le onde marine spinte dal vento, parlare di Tsunami e’ una licenza giornalistica visto che vengono provocati dai terremoti, possono avere un grave impatto, come abbiamo visto con l’uragano Katrina, soprattutto per le citta’ moderne a ridosso del mare, con un tessuto urbano complesso che si rivela sempre piu’ fragile davanti a eventi come questi”. Secondo il climatologo, Irene ”e’ un segnale del forte riscaldamento dell’oceano di questi ultimi anni. L’indice di dissipazione di energia sta crescendo in modo drammatico e oggi e’ quattro volte di piu’ rispetto all’inizio degli anni Novanta. E’ evidente che qualcosa sta cambiando. Lo testimoniano, se si vuole una prova oggettiva, anche i risarcimenti pagati dalle assicurazioni per questo tipo di danni, cresciuti 6-7 volte dagli anni Novanta”.

Condividi