Crisi, la svolta del Governo: grandi tagli alla politica, 54mila poltrone in meno

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Tra i vari provvedimenti varati dal Governo per fronteggiare la crisi economica, c’è una serie straordinaria di tagli ai costi della politica che non ha alcun precedente nella storia del nostro Paese. Si tratta di un taglio di circa 54mila poltrone tra province, regioni e comuni: dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300mila abitanti (qui l’elenco), la fusione dei Comuni con meno di mille abitanti, con sindaco che diventerà anche assessore, e con la riduzione dei componenti i Consigli regionali. Verranno inoltre ridotti i fondi a disposizione dei Ministeri per ben 6 miliardi di trasferimenti nel 2012 e 3,5 nel 2013. Per le regioni il peso della riduzione dei fondi è pari a 1 miliardo di euro. La sanità non verrà toccata così come scuola, ricerca e cultura. Saranno toccati eccome, invece, i redditi dei parlamentari. Infatti è previsto un “contributo di solidarietà” anche per deputati e senatori pari al 10% per i redditi superiori ai 90mila euro ma inferiori a 150 mila, e del 20% per quelli superiori a 150mila euro. Esattamente il doppio di quanto previsto per i dipendenti pubblici e privati. Inoltre, per i dipendenti “normali” il contributo è deducibile, mentre per gli “onorevoli” non lo sarà. Infine, viene ridotta del 50% l’indennità per il parlamentare che ha un reddito uguale alla stessa indennità. E non è finita qui: basta voli blu e tutti in economy, non solo per i politici ma anche per amministratori pubblici, dipendenti dello Stato e componenti di enti. I titoli delle misure cui si fa cenno per il comparto “Riduzione dei costi degli apparati istituzionali” sono: trattamento economico dei parlamentari ed incompatibilità; riduzione del numero dei consiglieri ed assessori regionali e relative indennità; riduzione e accorpamento di Province sulla base del censimento del 2011 e dimezzamento dei consiglieri e assessori; riduzione dei costi relativi alla rappresentanza politica; riforma del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro; voli in classe economica per parlamentari, amministratori pubblici, dipendenti dello Stato, componenti di enti ed organismi.
Una volta tanto, dalla politica arriva il buon esempio.

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