Astronomia: dati record dal cacciatore di antimateria Ams

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Raccolta di dati record dal cacciatore di antimateria Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), che dal maggio scorso sta funzionando all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale, mentre si trovavano a bordo gli astronauti italiani Roberto Vittori, che aveva accompagnato lo strumento con la missione Sts 134 dello shuttle, e Paolo Nespoli, che era arrivato sulla Stazione Spaziale nel dicembre 2010. I dati sono stati presentati oggi nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), dove sono arrivati in visita Vittori e Nespoli insieme ai loro compagni di equipaggio. Una visita che e’ anche il simbolo di come la ricerca sull’ infinitamente piccolo e quella sull’ infinitamente grande siano sempre piu’ vicine.

La fisica delle astroparticelle della quale ci occupiamo qui, nei Laboratori del Gran Sasso, riguarda le astro particelle e si muove al confine tra la fisica delle particelle e la cosmologia”, ha detto la direttrice dei Laboratori, Lucia Votano nell’incontro con gli astronauti. ”A quattro mesi dall’installazione dello strumento all’esterno della Stazione Spaziale, Ams sta raccogliendo dati al ritmo di un miliardo e mezzo di eventi al mese, più di quanto sperassimo”, ha detto Roberto Battiston, vicepresidente della collaborazione internazionale Ams, alla quale l’Italia partecipa con l’Infn e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). ”I dati stanno arrivando tutti a Terra – ha detto ancora Battistongrazie alla banda passante che ci ha messo a disposizione la Nasa. Grazie a questo possiamo raccogliere tutti i dati senza perdere nulla”. Averli tutti a disposizione e’ fondamentale perche’ ”quelli che stiamo cercando sono eventi molto rari, e’ come cercare un ago nel pagliaio‘: da Ams, infatti, potrebbero essere rilevate le prime particelle di antimateria mai scoperte nello spazio. Potrebbero fornire la prima prova dell’esistenza, nell’universo, della materia specchio diametralmente opposta alla materia ordinaria e inspiegabilmente scomparsa dopo il Big Bang”. I primi risultati, ha aggiunto Battiston, potrebbero arrivare a fine anno o all’inizio del 2012. Oltre a particelle di antimateria potrebbero essere rilevate particelle della materia oscura che si ritiene occupi il 25% dell’universo.

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