Etna: il riepilogo dell’eccezionale eruzione di ieri sera, tra le più intense dell’anno

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L'acme dell'episodio parossistico del 28 settembre 2011 al Nuovo Cratere di Sud-Est, visto da Trecastagni, a circa 15 a sud-est dalla sommità dell'Etna, alle ore 19:35 GMT (= ore locali -2). Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania

Nella serata di ieri il Nuovo Cratere di Sud-Est (Nuovo SEC) dell’Etna ha prodotto il 15° episodio parossistico dall’inizio dell’anno, 9 giorni e mezzo dopo l’episodio precedente che era avvenuto nella mattinata del 19 settembre. Questo evento è stato di breve durata ma più violentamente esplosivo, ed è stato caratterizzato dall’emissione di fontane di lava sia dall’interno del cratere stesso sia da bocche eruttive poste sui fianchi sud-orientale e nord del cono. Sono inoltre state prodotte due principali colate di lava, che però sono state molto meno estese rispetto alle colate laviche emesse durante i parossismi precedenti. La nube di cenere è stata spostata dal vento verso sud-ovest, ma sono state segnalate delle ricadute di cenere anche sul versante meridionale, fra Nicolosi e Catania, come spiega la sezione di Catania dell’Ingv.

Il “preludio” di questo evento è stato breve. Nella mattinata del 28 settembre, si sono uditi dei boati provenienti dal Nuovo SEC, senza però essere stati accompagnati da attività visibile; comunque le cattive condizioni meteorologiche hanno precluso ogni osservazione visiva per quasi tutta la giornata. Verso le ore 14:00 il livello del tremore vulcanico ha cominciato a salire, e sono avvenute delle ritmiche emissioni di cenere da una bocca posta all’interno del Nuovo SEC, talvota accompagnate da piccole esplosioni stromboliane. Come nei casi precedenti, si è inoltre osservato lo spostamento della sorgente del tremore vulcanico dalla sua consueta posizione sotto la parte settentrionale dell’area sommitale etnea verso il Nuovo SEC, accompagnato da una superficializzazione della sorgente.

Emissione ritmica di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est alle ore 16:40 GMT del 28 settembre 2011, vista da Trecastagni. Foto ripresa da Boris Behncke, INGV-Catania

Dalle ore 17:30 GMT in poi, l’attività stromboliana è progressivamente aumentata di intensità e frequenza delle esplosioni, per diventare gradualmente continua e lanciare bombe e scorie oltre l’orlo craterico. Alle ore 19:15 GMT ha avuto inizio un piccolo trabocco lavico attraverso la lacuna nell’orlo sud-orientale del cono; poco dopo sono cominciate delle piccole esplosioni da una bocca posta sullo stesso fianco del cono. Intorno alle 19:28 GMT l’attività esplosiva ha mostrato una notevole diminuzione, che è durata pochi minuti, per essere seguita, alle 19:31 GMT, dall’inizio di un fontanamente sostenuto. Quasi istantaneamente, la fontana più alta, all’interno del Nuovo SEC, ha raggiunto altezze intorno a 600-800 m. Allo stesso tempo si è riattivata una bocca posta sul fianco sud-orientale del cono; alle ore 19:33 e 19:34 GMT sono avvenute due esplosioni violente da una bocca posta sull’orlo orientale del cono, che hanno creato delle onde di compressione visibili, spostando le nuvole meteorologiche intorno al cratere, e lanciato bombe fino a centinaia di metri di distanza. Alle 19:36 GMT, una bocca posta alla base settentrionale del cono ha cominciato a produrre una fontana di lava alta circa 100-150 m; dalla stessa bocca è stato emesso successivamente un piccolo flusso lavico.

L’attività parossistica, con alte fontane di lava da tutte le bocche eruttive, è andata avanti a piena intensità per circa 20 minuti per cominciare a diminuire sensibilmente intorno alle ore 19:55 GMT. Fra le 20:05 e 20:10 GMT, l’attività esplosiva è cessata, mentre le colate laviche – quella alimentata dalle bocche sul fianco sud-orientale del cono e quella alla sua base settentrionale – continuavano ad avanzare fino alle ore 21:30 per svuotamento dei canali lavici. La colata prodotta sul fianco sud-orientale del cono ha raggiunto la parte bassa della parete occidentale della Valle del Bove, poco a sud-ovest da Monte Centenari, dopo aver seguito lo stesso percorso delle colate laviche prodotte durante i tre parossismi precedenti (29 agosto e 8 e 19 settembre).

Visione panoramica del parossismo del 28 settembre 2011 dal fianco orientale dell'Etna; al centro la fontana di lava emessa dal una o più bocche all'interno del Nuovo Cratere di Sud-Est, a sinistra la fessura eruttiva sul fianco sud-orientale del cono, e a destra la bocca eruttiva alla base settentrionale del cono. Foto ripresa da Klaus Dorschfeldt (EtnaWalk) e pubblicata qui con gentile permesso dell'autore

La cenere emessa durante questo episodio parossistico è stata maggiormente spostata dal vento verso sud-ovest; tuttavia sono state segnalate delle ricadute di cenere anche dal settore meridionale, compreso Nicolosi e Catania.

Con questo episodio si è interrotta la tendenza osservata da fine luglio, di un progressivo aumento nella lunghezza degli intervalli di riposo fra un episodio parossistico e un altro; l’evento è avvenuto poco più di nove giorni e mezzo dopo quello precedente, che alla sua volta aveva avuto luogo 11 giorni dopo il suo predecessore. Sono da notare inoltre: (1) la fase di “preludio” molto breve; (2) l’intervallo, durato pochi minuti, di quasi nulla attività che ha preceduto l’inizio della fase più intensa del parossismo; (3) l’altezza delle fontane di lava che è stata ben superiore a quella dei parossismi precedenti; (4) il volume molto inferiore di lava emessa; (5) la breve durata della fase parossistica (~30 minuti); (6) la riapertura dei due sistemi di fratture che si estendono lateralmente dal Nuovo SEC verso sud-est e nord.

Quattro momenti nell'evoluzione del parossismo del 28 settembre 2011, da attività stromboliana con un primo piccolo trabocco, a pieno fontanamento, e avanzamento della principale colata lavica dopo la fine del parossismo. Il punto d'osservazione era a "Belvedere", a circa 900 m a sud-est dal Nuovo Cratere di Sud-Est. Foto riprese da Stefano Branca, INGV-Catania
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