Morte Bonatti, l’addio del Cai

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Con Walter Bonatti se ne va un interprete fondamentale dell’alpinismo, un fuoriclasse che il mondo ci invidia”. Cosi’ il presidente Generale del Club Alpino Italiano, Umberto Martini, commenta la scomparsa di Walter Bonatti, avvenuta la scorsa notte a Roma. ”Un uomo di riconosciuto e indiscutibile valore, un alpinista straordinario, un ‘portabandiera’ dell’Italia in momenti di rinascita del nostro Paese dopo la tragedia della guerra. Walter Bonatti era per noi tutti un esempio di rigore e serieta’, un uomo anche capace di grandi slanci: basta citare il suo amore incondizionato per la montagna e l’ambiente. Tutto il Cai si stringe attorno ai famigliari per la perdita che li ha colpiti”.

Alle parole di Martini si aggiunge il ricordo di Annibale Salsa, gia’ presidente Generale del Cai, colui che ha fortemente sostenuto il lavoro di ricerca dell’Associazione sulla verita’ storica della conquista del K2. ”Appresa la notizia della perdita di Walter Bonatti – afferma Salsasono rimasto profondamente scosso soprattutto perche’, dal giorno della festa del suo ottantesimo compleanno nel giugno 2010 a casa di Messner, dov’ero stato invitato, ho avuto modo di vedere un Bonatti rinato a nuova vita. Un uomo rigenerato nel corpo e nello spirito, risarcito moralmente dalla sua piena riabilitazione da parte del Cai in rapporto all’impresa del K2. La mia piu’ grande felicita’ resta pertanto quella di aver contribuito a portargli quella serenita’ nell’animo che Egli ha cercato di raggiungere per ben 54 anni. Caro Walter, ora puoi riposare in pace tra le Tue montagne dopo esserTi riappacificato con gli uomini. Il tuo Amico Annibale”.

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