Il verde pistacchio di Bronte e’ pronto ad affrontare la sua ventiduesima sfida, dal 6 al 9 ottobre, facendo bella mostra di se nella vetrina piu’ idonea, ovvero la Sagra dell’ ‘Oro verde’ del caratteristico centro della provincia di Catania noto nel nostro Paese e in buona parte del mondo per questo frutto che, secondo il sindaco e senatore del Pdl, Pino Firrarello, “e’ una delle realta’ piu’ importanti della nostra cittadina. Introdotto dai saraceni intorno gli anni 1000, ha occupato qualcosa come piu’ di 3000 ettari di territorio per una produzione biennale che si aggira intorno alle 32 tonnellate“. “Rispetto alla produzione mondiale – aggiunge – quella di Bronte si aggira intorno all’1%, ma ha il vantaggio di essere coltivata in un grosso fazzoletto della Sicilia dove il sole non manca mai e dove puo’ trarre linfa vitale dalle irte lave del nostro vulcano, giovandosi anche di un’altitudine che gli permette di crescere rigoglioso e dare frutto fino a 900 metri sul livello del mare“. Secondo il primo cittadino si tratta dunque di una sorta di “cocktail di elementi che alla fine ci regalano un frutto dal sapore unico, dall’elevato valore nutrizionale e dal riconoscibilissimo colore verde che lo contraddistingue da tutti gli altri“.
“Questo – prosegue Firrarello – ha permesso ai nostri pasticceri ed ai cuochi di dare prova di grande abilita’, scatenando la loro fantasia e permettendogli di ottenere premi e riconoscimenti fin dall’altra parte del mondo, soprattutto nel settore della pasticceria”. E per farlo conoscere al mondo Bronte ed i brontesi hanno utilizzato al meglio la propaganda che ne e’ derivata proprio da questa Sagra. ”Ricordo – continua – la prima edizione della Sagra, organizzata all’interno del Collegio Capizzi, e poi la seconda, allestita in palestra. Oggi questa e’ diventata un evento ormai conosciutissimo che permette ai turisti di approfittare di questa grande vetrina”.
”Certo – evidenzia poi il vice sindaco Melo Salvia– ovvero l’organizzatore della sagra – in Sicilia ci sono tante Sagre, ma ritengo che questa occupi un posto di rilievo perche’ testimone di una storia agricola millenaria capace di rendere fruttuosa un territorio lavico, che senza il pistacchio sarebbe stato deserto. Forse e’ questo – conclude – il motivo dell’attaccamento che i brontesi nutrono verso il pistacchio”.
”Quest’anno e’ anno di raccolta – evidenziano entrambi – e come ogni 2 anni la citta’ di trasferisce nelle campagne dove dorme per diversi giorni fino alla fine del raccolto. Una tradizione che da ormai fa parte della nostra cultura e che caratterizza la vita di tutti i brontesi che hanno un pistacchieto. Anche questo ci da’ la misura del sacrificio dei produttori che continuano a coltivare pistacchio con passione perche’ l’emblema di Bronte, ed il nostro biglietto da visita all’estero”.
Guardando il programma tra le manifestazioni piu’ attese c’e’ sempre ‘la scuola scende in piazza’. ”Non vediamo l’ora che gli scolari e gli studenti di buona parte delle scuole della provincia affollino la nostra via Umberto e le strade della Sagra. La manifestazione la scuola scende in piazza e’ certamente la piu’ significativa ed importante”. ”La partecipazione dei giovani alla sagra – sottolineano convinti Firrarello e Salvia– vuol dire far crescere anche in loro la consapevolezza che il pistacchio e’ economia del nostro territorio. Contemporaneamente – concludono – i ragazzi diventano protagonisti di uno degli appuntamenti piu’ importanti della Sicilia e raccontano ai genitori quanto e’ buono il gelato al pistacchio. Magari si decidono a venire anche loro da noi”. Per il turista, fanno sapere gli organizzatori, visitare Bronte vuol dire in particolare modo “incontrare un cucina particolare, tante tradizioni ed il fascino della storia di un popolo che affonda le sue radici nel passato. Situato sul versante nord-ovest dell’Etna a 54 chilometri da Catania, Bronte, con il suo vastissimo territorio di oltre 25.000 ettari di terreno, contribuisce in maniera massiccia alla salvaguardia dell’ambiente siciliano”.