Allarme in Cile, si è risvegliato il vulcano Hudson. Centinaia di evacuati

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Allarme rosso per l’eruzione di vapore acqueo dal cratere del vulcano Hudson, nel sud del Cile. A lanciare l’allerta sono state le autorita’ locali, dopo che a causa della ripresa di attivita’ del vulcano e delle cento scosse sismiche di bassa intensita’ avvertite nella zona, sono state evacuate le localita’ di Bahi’a Erasmo, Bahi’a Exploradores e Ri’o Huemules. “Non abbiamo notizie di persone colpite al momento, anche se si sta facendo ogni sforzo a livello regionale per allontanare i residenti dalle zone considerate a rischio“, ha spiegato il ministro Herna’n de Solminihiac, prima di recarsi nella zona. Al momento ”non si e’ osservata fuoriuscita di lava, ma nel 1973 ci fu un’eruzione subglaciale (senza fuoriuscita di materiale magmatico)”, spiegano gli esperti del Sernageomin. Quello che si osserva e’ un’apertura del sistema a livelli di superficie e l’inizio di un processo eruttivo che al momento e’ di bassa entita’, ma che potrebbe evolvere in un fenomeno piu’ forte in ore, o giorni.

Nel corso di una conferenza stampa, il ministro ha precisato che dopo una ventina di scosse sismiche, tra il 3° e il 4° grado della scala Richter, è stato deciso di far sorvolare il vulcano, alto quasi 2.000 metri e con una caldera di quasi 10km di diametro, constatando che lungo un suo fianco scorre un flusso di lava e terra, mentre si è ormai innalzata una colonna di fumo alta almeno un chilometro. L’Observatorio Vulcanológico de los Andes del Sur aveva già lanciato un allarme da giorni, anche perchè le scosse sismiche alle pendici del vulcano si susseguivano da mesi.

L’ultima eruzione dell’Hudson, risale al 1991 quando durò da agosto a dicembre.

In Cile sta ancora eruttando anche il Puyehue/Cordon Caulle, esploso lo scorso 4 giugno.
Il vulcano Hudson è noto perchè negli ultimi due millenni ha avuto alcune eruzioni “ultra-Pliniane”.

In caso di violenta eruzione, i rischi principali sarebbero per la popolazione che sta intorno al vulcano, soprattutto per i lahar provocati dallo scioglimento del ghiacciaio che ne ricopre la cima e che rischia di provocare una grave alluvione.
Allarme anche per la nube di cenere che nel 1991 avvolse tutto l’emisfero meridionale con pesanti ricadute al suolo in Patagonia e sulle Falkland.

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