Alluvione di Messina 2 anni dopo: la ricostruzione procede a rilento e la gente chiede giustizia

MeteoWeb

Due anni dopo la tragedia del Messinese Jonico che su MeteoWeb oggi stiamo ricordando con un ricco speciale, i lavori di messa in sicurezza dei territori colpiti procedono a rilento. ”Fino a ora – spiega Corrado Manganaro, presidente del comitato di cittadini di Giampilieri – dei circa 420 milioni di euro che servono per la messa in sicurezza di tutti i paesi colpiti dall’alluvione, sono stati stanziati solo 229 milioni. Quasi tutti i fondi sono arrivati dalla Regione, il governo Berlusconi ha fatto poco. Mancano ancora circa 191 milioni di euro, ma lo Stato ci considera cittadini di serie B, tant’e’ che non ci sara nessun rappresentante del governo nazionale per la commemorazione prevista oggi alle 18 a Giampilieri”.
Diversi sono comunque i cantieri aperti come spiega l’ingegnere Gaetano Sciacca, capo del Genio Civile di Messina: ”Ci sono 21 cantieri aperti per la messa in sicurezza del territorio. Di questi, gia’ 8 sono stati ultimati. Poi dovrebbero essere sbloccati altri 29 cantieri”.
I familiari delle vittime sono ancora in attesa di giustizia. Antonio Lonia, che durante l’alluvione a Giampilieri ha perso la moglie, i due bambini, il suocero, e ha avuto distrutte la casa e l’auto dice: ”Dopo due anni ancora non c’e’ nessun indagato per la morte dei miei familiari. Ricordo che il dissesto idrogeologico del territorio di Giampilieri era stato segnalato da me e da altri cittadini nel 1996. Un’altra denuncia era stata presentata nel 2007, dopo un’ altra alluvione che aveva creato ingenti danni. Nessuno pero’, tra le istituzioni ha fatto qualcosa per evitare la tragedia del 2009: sarebbe bastato un loro intervento e i miei familiari sarebbero ancora vivi”.

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