Addio ora legale, torna la prossima notte l’ora solare, che restera’ in vigore fino al 25 marzo 2012. Esattamente alle ore 03.00 della notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre bisognera’ spostare le lancette degli orologi un’ora indietro. Adesso, quindi, farà buio un’ora prima e sarà ancor più evidente la sensazione dell’arrivo della stagione invernale.
Durante il periodo di ora legale, iniziato il 26 marzo 2011, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in piu’ che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia, ha risparmiato complessivamente circa 647 milioni di kilowattora (644,4 milioni di kWh il minor consumo del 2010), un valore pari al consumo medio annuo di elettricita’ di oltre 215.000 famiglie. In termini di costi, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale circa 91 milioni di euro, contro gli 85 milioni del 2010. A fare la differenza e’ il costo medio del kilowattora passato da 13,4 centesimi a circa 14,06 centesimi di euro al netto delle imposte.
Nei mesi di aprile e ottobre, quando le giornate sono piu’ corte in termini di luce naturale, si e’ registrato, come di consueto, il maggior risparmio di energia elettrica. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attivita’ lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiche’ le giornate sono gia’ piu’ lunghe rispetto ad aprile, l’effetto ”ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attivita’ lavorative sono per lo piu’ terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricita’.
Bisogna risalire al Settecento per trovare l’origine dell’ora legale. Il primo a teorizzarla fu Benjamin Franklin, che individuo’ nell’adozione per convenzione di un’orario diverso che ‘inseguisse’ il sole, e quindi la luce, un modo per ottenere risparmi energetici. L’idea non ebbe pero’ grande seguito anche perche’, all’epoca, i risparmi sarebbero stati relativamente bassi. Oltre un secolo dopo (nel 1907), la teoria venne ripresa dal britannico William Willet, e questa volta trovo’ seguaci: nel 1916 la Camera dei Comuni diede il via libera al British Summer Time, che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Molti Paesi imitarono la Gran Bretagna, soprattutto in tempo di guerra, quando il risparmio energetico era una vera priorita’. Anche in Italia l’ora legale scatto’ per la prima volta nel 1916, dal 3 giugno al 30 settembre. Negli anni successivi, e fino al 1920, l’inizio fu anticipato a marzo. Sospesa nel 1920, torno’ in auge nel 1940 e negli anni del periodo bellico, e vi rimase fino al 1948, anno in cui venne nuovamente abolita. L’adozione definitiva risale al 1966, in concomitanza con la crisi energetica.