
Ecco la macchia di detriti venuta a galla a seguito dell'eruzione sottomarina davanti l'isola di El Hierro
Resta l’allerta massima sull’isola di El Hierro, nelle Canarie, dove prosegue l’eruzione del vulcano sottomarino antistante le coste della più piccola isola dell’arcipelago. Al momento l’eruzione continua a mantenersi stabile. Gli scienziati del National Geographic Institute (IGN) e del Centro Superiore dell’Investigazione Scientifica (CSIC) hanno spiegato che la situazione del processo eruttivo a El Hierro (isole Canarie) è stabile anche se necessita una vigilanza continua in quanto vi possono essere cambiamenti nella sua evoluzione. Stabile come il livello di rischio, infatti rimangono le stesse misure di protezione per la popolazione, proporzionate alla situazione corrente. I vulcanologi che stanno monitorando l’attività del vulcano, 24 ore su 24, non escludono l’eventualità di una possibile esplosione della parete vulcanica a largo della costa, in acque profonde.Ciò potrebbe essere favorito da una possibile interazione del magma, pronto a fuoriscire dalle viscere della terra, con le più fredde acque oceaniche. Gli effetti di una eventuale esplosione del cono vulcanico sottomarino potrebbero essere a dir poco devastanti anche per El Hierro che potrebbe essere direttamente coinvolta.In caso di una violenta esplosione l’energia sprigionata potrebbe dare innesco a uno tsunami che rischierebbe di allagarsi al resto dell’arcipelago delle Canarie, andando ad interessare anche le vicine coste marocchine. Ormai è certo che l’attività sismica e vulcanica avviene lungo una fessura lunga diversi chilometri, su un dislivello che si muove tra i 500 e i 750 metri di profondità, e che il magma fuoriesce in punti diversi di questa estesa spaccatura.
A questo proposito, gli osservatori hanno ribadito che la cosa importante non è la macchia che esiste attualmente al largo della costa di fronte La Restinga, nell’isola di El Hierro, ma l’evoluzione dei terremoti che si susseguono e che si susseguiranno a seguito dell’attività vulcanica. La macchia di detriti, un pò sull’esempio di quanto accaduto qualche anno fa di fronte l’isola di Panarea (nelle nostre Eolie), sta ad indicarci che l’attività vulcanica rimane molta intensa e rischia di estendersi ulteriormente lungo la grande fessure, lunga diversi chilometri, che si è aperta nel fondo oceanico davanti l’isola.
L’unica cosa che é stato possibile appurare fino a ora é che è in corso un eruzione vulcanica sottomarina che ha prodotto sciami sismici prolungati, ma di magnitudine compresa fra i 1.6 e i 2.1 della scala Richter. Oltre alla grande moria di pesci, la salita alla superficie di corallo nero, e un forte odore di zolfo in tutta la zona. Rimangono quindi le misure di restrizione al traffico marittimo e stradale della zona e tanta paura che possa succedere il peggio. Nel frattempo il villaggio di La Restiga, il più meridionale di El Hierro, è diventato una vera e propria base scientifica, mentre i suoi abitanti sono stati sfollati in una zona più sicura dell’isola. In attesa di rassicurazioni da parte degli esperti che continuano a mantenere il più stretto riservo sulle possibili evoluzioni di questa preoccupante eruzione.