Chris McKay, uno scienziato planetario presso l’Ames Research Center, sta da tempo indagando sui luoghi più freddi e secchi della Terra. Questi ambienti difficili – e la capacità della vita di adattarsi – potrebbero indicare la strada corretta per trovare vita su Marte. McKay ha presentato questa conferenza, dal titolo “Foratura nel permafrost su Marte alla ricerca della genesi di una Seconda Vita”, al Seminario dell’Istituto di Astrobiologia della NASA del 29 novembre 2004. In questa parte della sua lezione, McKay descrive il luogo più arido della Terra: il deserto di Atacama.
“Voglio passare dal terreno ghiacciato ai luoghi asciutti“, dice McKay. Posto sulla costa occidentale del Cile e del Perù, il deserto di Atacama è il luogo più arido della Terra. Resta in ombra pluviometrica praticamente a tempo indeterminato dal momento che sul lato occidentale la nebbia fredda del Pacifico non riesce a penetrare nell’entroterra, e sul lato orientale, la pioggia è bloccata dalle torreggianti Ande. Ci sono anche le montagne nel mezzo, che bloccano il deflusso delle Ande. In questo luogo ci sono punti dove a memoria d’uomo non è mai piovuto, ed è praticamente senza vita. In un deserto normale, dove cadono circa 25 millimetri di pioggia all’anno, ci sono sostanze organiche. È possibile ottenere cespugli e perfino alcune formiche. Ma il rilevatore di sostanze organiche GCMS su Marte, non sarebbe in grado di trovare sostanze organiche nel deserto di Atacama. Il livello è così basso che bisogna scaldare il campione a circa 750°C. La concentrazione delle sostanze organiche nella parte davvero arida di Atacama è interessante, perché sembra esserci un microbica “linea degli alberi”. Alla linea degli alberi su una montagna, questi smettono improvvisamente di esistere, come se la montagna fosse stata rasata. Nella parte più secca del deserto di Atacama, il numero di batteri diminuisce di quattro ordini. Viking su Marte ha alterato il terreno, provocando alcune reazioni, e la gente ancora oggi discute su quello che è successo. Viking ha aggiunto una serie di aminoacidi al suolo, dal momento che la vita sulla Terra è composta proprio da aminoacidi. “Abbiamo deciso di duplicare l’esperimento sulla Terra, nell’Atacama, aggiungendo una zuppa simile di aminoacidi. Il nostro esperimento non ha trovato chiari segni di vita, ma abbiamo notato alcune reazioni di carbonio interessanti“, dice il ricercatore. Ad Atacama non c’è vita rilevabile in superficie, ma nelle fosse vi è uno strato in cui il numero di batteri è molto alto. Non sappiamo cosa stia succedendo in quel luogo. Potrebbe essere una reliquia del passato. Potrebbe trattarsi di uno strato d’acqua. Potrebbe essere una zona abitabile. Questo può essere rilevante per Marte. La superficie marziana è invivibile, ma qualche reliquia di materiale organico potrebbe trovarsi nello strato inferiore di terriccio.