Circa 400 persone sono morte nel Sud-est asiatico dallo scorso agosto a causa di piogge monsoniche e inondazioni definite da alcuni funzionari ”le peggiori degli ultimi cinquant’anni” in Thailandia e ”le piu’ gravi nell’ultimo decennio” in Cambogia, mentre l’acqua continua a ingrossare il fiume Mekong e ad allagare migliaia di ettari di terra.
In Thailandia, dove si contano 224 morti, le forti precipitazioni stagionali hanno causato enormi disagi in 58 province su 77 coinvolgendo oltre 2 milioni di persone, mettendo sott’acqua 1,2 milioni di ettari e costringendo negli ultimi giorni le autorita’ a sospendere la circolazione di numerosi treni.
Secondo il dipartimento dell’Irrigazione, 11 dighe hanno raggiunto o superato la loro capacita’. Oggi e’ stato chiuso ai turisti anche lo storico tempio di Chai Wattanaram nell’ex capitale Ayutthaya (80 chilometri a nord di Bangkok), nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanita’ dell’Unesco, dove l’acqua arriva a un metro e mezzo di altezza.
La Cambogia conta invece 164 morti da agosto, a causa di piogge che hanno causato allagamenti in 15 citta’ e province, ricoprendo quasi 300 mila ettari di terreni coltivati. A causa dell’ingrossamento del Mekong, nell’ultima settimana anche la zona del delta nel Vietnam ha registrato vittime; insieme a quelle per allagamento nelle zone centrali, colpite anch’esse da intense precipitazioni, nel Paese si contano almeno 15 morti.