La deriva dei ghiacci marini tra Polo Nord e Polo Sud

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Grosso "iceberg" alla deriva davanti le coste antartiche

Il “pack”, ossia lo strato di ghiaccio marino derivato dallo sgretolamento della banchisa, assieme agli “icebergs”, possono essere trasportati dalle forti correnti oceaniche e dalla spinta dei venti fino alle medie latitudini.Il moto però non avviene nella direzione del vento, ma è deviato a destra nell’emisfero boreale e a sinistra in quello australe, lungo i mari del sud.Il “pack” che scende dal mar Glaciale Artico, attraverso i due ampi passaggi posti ad ovest e ad est della Groenlandia, raggiunge l’oceano Atlantico occidentale scivolando fino alla punta di Capo Farewell.L’Atlantico nord-orientale invece, causa la presenza della calda “corrente del Golfo” che trasporta masse d’acqua piuttosto temperate dalle latitudini tropicali sino alle coste sud-occidentali norvegesi,  è sempre libero dai ghiacci marini fino all’area di Capo Nord, estrema punta settentrionale della penisola Scandinava, e la costa di Petsamo e Murmansk.Durante la stagione estiva, tra Luglio ed Agosto, il limite dei ghiacci marini si eleva molto più a nord, oltre al circolo polare, dalle isole Svalbard sino alla punta settentrionale della Nuova Zemlia.Anche il settore nord-orientale dell’oceano Pacifico è quasi completamente libero dai ghiacci perchè lo stretto di Bering è troppo angusto e tempestoso per offrire un libero passaggio ai ghiacci provenienti dall’Artico.Gli “iceberg” che arrivano dai ghiacciai della Groenlandia sono trasportati dalle correnti marine verso sud, andando pian piano a consumarsi lungo le coste meridionali groenlandesi.Alcuni di questi “iceberg”  si spingono fino a sud di Terranova, altri, nelle stagioni invernali davvero eccezionali (ormai capita di rado), raggiungono latitudini al di sotto del 43′ di latitudine nord.Nel Pacifico il numero degli “iceberg” è limitato solamente a quelli più piccoli perchè la scarsa profondità dello stretto di Bering, canale di mare molto tempestoso, impedisce il passaggio di quelli di grandi dimensioni.

Attorno all’Antartide il “pack” raggiunge, di norma, il 62′ parallelo sud nell’oceano Indiano ed il 58′ parallelo sud nell’oceano Atlantico.Gli “iceberg” invece raggiungono limiti più estesi.Possono risalire fino al 55′ parallelo sud verso la Nuova Zelanda e verso il 37′ parallelo sud nell’Atlantico.Questi limiti ovviamente sono in continua oscillazione a seconda delle condizioni meteorologiche e delle annate che si succedono anno dopo anno.In questi ultimi anni, con i disastrosi minimi artici che si sono succeduti dal 2007 ad oggi, la presenza di ghiacci marini sul mar Glaciale Artico si è praticamente dimezzata, tanto da favorire la piena navigabilità dei famosi passaggi a nord-ovest e nord-est.

Gigantesco "iceberg" alla deriva sul mar di Ross
 La tragedia del Titanic e l’istituzione dell’ICE PATROL
 
Dopo la grave tragedia del Titanic, avvenuta in pieno nord Atlantico nella notte fra il 14 e il 15 Aprile del 1912, per un urto con un grosso “iceberg” alla deriva (lat. 41° 16′ N, long. 50° 14′ W),furono presi degli accordi internazionali molto importanti per stabilire un servizio di monitoraggio, studio e osservazione del regime dei ghiacci marini e degli “iceberg” alla deriva lungo il nord Atlantico.Allo scopo fu istituita l’ICE PATROL (pattuglia dei ghiacci) consistente in un certo numero di piccole navi ben attrezzate per svolgere i servizi loro affidati.La loro missione è la ricerca degli “icebergs” e la determinazione dei limiti meridionali dei campi di ghiaccio.Le navi di pattuglia segnalano per radiogramma la posizione degli “iceberg” avvistati nelle vicinanze delle trafficate rotte transatlantiche.Questi messaggi sono ritrasmessi dalle grandi stazioni terrestri americane a tutte le navi in navigazione.Inoltre tutti gli “icebergs” e i “growlers” pericolosi alla navigazione, dopo essere stati scoperti e localizzati, vengono seguiti dalla pattuglia, di giorno in giorno, nel loro cammino di deriva al fine di aumentare la sicurezza della navigazione.Oltre agli Stati Uniti al servizio vi partecipano altri paesi interessati come il Canada, la Norvegia e la Russia, con costanti aggiornamenti ai naviganti per quel che concerne lo stato dei ghiacci nel Baltico, golfo di Finlandia, mar Bianco e mar di Barents.
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