La perdita dei coralli della famosa barriera ‘Astrolabio’ al largo della Nuova Zelanda, sarebbe una catastrofe immagine con ripercussioni su tutto il Pianeta. Lo sversamento di idrocarburi dalla pancia del cargo liberiano ‘Rena’, incagliatosi a 22 chilometri dalle coste di Tauranga, minaccia infatti sia gli ecosistemi marini che la popolazione di animali, in particolare le colonie di pinguini, gli uccelli e i mammiferi marini. L’allarme lo ha lanciato il biologo marino Silvio Greco, secondo cui tutti il mondo accuserà gli effetti del degrado del reef corallino.
Questi incidenti, ha commentato il documentarista e scrittore Folco Quilici, ”sono un disastro per gli ecosistemi, e le conseguenze sono orribili” ma ”gli inquinanti peggiori sono i veleni chimici sversati nel mare e nei fiumi”. Sicuramente, ha aggiunto Quilici, ”la barriera corallina subira’ dei danni” ma ”anche se ci vorranno anni potra’ tornare a vivere”.
Nel serbatoio del container, posto proprio sopra la ”fragilissima area di transizione” costituita dai coralli, ci sono ancora 1.700 tonnellate di idrocarburi. Per la precisione gasolio, che – come ha avvertito Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia – e’ anche peggio perche’ e’ piu’ ricco, pertanto piu’ difficile da disperdere, con ”effetti piu’ gravi in mare” (qui l’articolo completo).
Anche Isabella Pratesi, direttrice delle politiche di conservazione internazionali del Wwf Italia, ha espresso ”grande preoccupazione”.
Ma torniamo al cargo portacontainer liberiano ‘Rena’: le operazioni sono diventate adesso piu’ difficoltose per via delle condizioni meteo che non consentono un facile accesso alla struttura, già inclinata di 18 gradi. Da qualche ora anche l’equipaggio ha abbandonato la nave.
Questo episodio al largo delle coste neozelandesi è soltanto l’ultimo di una serie di disastri ecologici.
Ecco la cronistoria delle principali maree nere nel mondo:
– 3 GIU 1979: esplode nel golfo del Messico il pozzo ‘Ixtoc Uno’, circa 600 mila tonnellate di petrolio finiscono in mare.
– 20 LUG 1979: al largo di Trinidad e Tobago entrano in collisione le navi liberiane ‘Atlantic Express’ e ‘Aegean Captain”, in mare finiscono 272 mila tonnellate di petrolio.
– MARZO 1983: durante la guerra Iraq-Iran, e’ danneggiato il terminale petrolifero iraniano di Nowruz sul golfo Persico, da cui fuoriescono oltre 600 mila tonnellate di petrolio.
– 24 MAR 1989: nel golfo dell’Alaska, la petroliera americana ‘Exxon Valdez’ si arena e 40 mila tonnellate di greggio finiscono in mare contaminando circa 1.600 chilometri di costa.
– 21 GEN 1991: durante la prima Guerra del Golfo i militari iracheni aprono i rubinetti del petrolio in un terminale off-shore: una marea nera di milioni di litri dispersi in mare.
– 11 APR 1991: nel Tirreno, al largo di Arenzano, sulla petroliera cipriota ‘Haven’ scoppia un incendio e la nave affonda. Circa 50.000 tonnellate di petrolio finiscono in mare.
– 5 GEN 1993: la petroliera liberiana ‘Braer’ finisce sulle rocce di Sumburgh Head, nelle isole Shetland (Gran Bretagna), si spezza e 85.000 tonnellate di petrolio si perdono in mare.
– 15 FEB 1996: la petroliera inglese ‘Sea Empress’ si incaglia contro uno scoglio vicino alla riserva naturale di Milford Haven. Circa 72 mila tonnellate di petrolio in mare.
– 12 DIC 1999: La petroliera Erika si spezza in due davanti al Golfo di Gascogne. In mare 20 mila tonnellate di greggio di una partita destinata all’Italia. Contaminati 400 km di costa.
– 19 GEN 2001: la petroliera ‘Jessica’ si incaglia nell’ arcipelago delle Galapagos: dalle stive della petroliera fuoriesce un milione di litri di carburante inquinante.
– 19 NOV 2002: la petroliera Prestige affonda al largo della Galizia e perde 7 mila tonnellate di olio combustibile, inquinando quasi 300 km di costa e 1.500 kmq di oceano. Dopo il disastro la Prestige viene sigillata con 700 tonnellate di olio, ma nel novembre 2006 da una falla altro olio si riversa in mare.
– 11 DIC 2004: la nave malaysiana Selendang Ayu si spezza in due nel mare di Bering, al largo dell’Alaska, e due milioni di litri di carburante si spargono in mare.
– 18 GEN 2007: il porta-container Msc Napoli di una societa’ inglese non resiste alla forza dell’uragano Kyrill e va in avaria nella Manica. Oltre a perdere i container la nave disperde 60 tonnellate di idrocarburi.
– 7 NOV 2007: un porta-container lungo 250 metri tra il 7 e l’8 novembre 2007 urta uno dei piloni del Golden Gate Bridge di San Francisco: fuoriusciti 200 mila litri di carburante.
– 20 APR 2010: l’esplosione sulla piattaforma Deepwater Horizon della BP, a 66 chilometri al largo delle coste della Louisiana, provoca la morte di 11 operai e l’affondamento della piattaforma stessa: fuoriusciti nel Golfo del Messico 5 milioni di barili di petrolio, la piu’ grande perdita offshore della storia.
– AGOSTO 2011: La fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma Gannet Alpha di Shell, nel Mare del Nord, a 180 chilometri da Aberdeen sulla costa orientale della Scozia.
Ecco dove s’è incagliato il cargo “Rena”, a nord di Tauranga, nella costa settentrionale della Nuova Zelanda: