Prima diventa una depressione tropicale che per oltre una settimana affoga di piogge e forti temporali le coste pacifiche centro-americane, poi passa l’entroterra dell’America centrale per finire sul settore occidentale del mare dei Caraibi. Proprio qui, a contatto con le caldissime acque superficiali del mare, che supera i +30° +31°, si trasforma dapprima in una potente tempesta tropicale per divenire in seguito addirittura un uragano, poco a nord delle coste dell’Honduras, che è cresciuto ulteriormente, puntando minacciosamente le coste settentrionali del Belize e la parte orientale della penisola messicana dello Yucatan. Ma invece di effettuare il “landfall” o passare vicino la tempesta decide di sua spontanea volontà di accarezzare appena lo Yucatan, facendone il giro quasi a contorno e indebolendosi rapidamente, tanto da essere declassata in poche ore da ciclone tropicale a tempesta tropicale, fino a raggiungere il permanente status di tropical depression (si vede che è ormai affezzionata). In barba ai modelli matematici, andati completamente in tilt, non riuscendo a stargli dietro, “Rina”, dopo le sue incredibili trasformazioni dei giorni scorsi, ha deciso di rimanere una semplice depressione tropicale, capace di portare altre batterie di piogge e forti temporali lungo gli stati dell’America centrale.
In questi giorni i resti di “Rina” hanno deciso di ritornare ad andare a spasso per i Caraibi centro-americani, causando altre piogge e forti temporali. Qui la perturbazione tropicale continuerà ad alimentarsi grazie al calore latente fornito dalle elevate temperature delle acque superficiali del mare, che rimangono ben al di sopra dei valori medi per il periodo, con picchi addirittura prossimi alla soglia dei +31°, localmente si arriva anche a quota +32°.Si tratta di cifre enormi che contribuiranno a tenere in vita la convenzione necessaria per tenere in vita la struttura perturbata. Una bassa pressione tropicale davvero dura a morire e anche molto cattiva, visto che produrrà altre abbondanti precipitazioni che andranno ad inzuppare gran parte dei paesi dell’America centrale affacciati al settore caraibico occidentale, in parte allagati dalle forti piogge cadute nelle settimane scorse. Già a partire dalle prossime ore piogge, rovesci e forti temporali inizieranno a bersagliare le coste orientali dell’Honduras e l’est del Nicaragua, dove purtroppo si temono altre probabili inondazioni e smottamenti nelle aree montuose interne che rischiano di aggravare la già difficile situazione. Anche le coste caraibiche del Costa Rica e Panama potranno vedere forti piogge e rovesci temporaleschi, alcuni in grado di resistere per ore, assumendo carattere autorigenerante. Oltre agli allagamenti e alle inondazioni le intense piogge portate da “Rina” causeranno anche grandi ondate di piena ed esondazioni dei principali corsi d’acqua, già in netto sovraccarico dopo gli eventi dei giorni scorsi.
Di sicuro “Rina” passera alla storia per le sue strane e incredibili metamorfosi che continuano a tenerla in vita da oltre due settimane.