Sta per riprensetarsi l’anomalia nord-africana. Dopo le forti piogge, i temporali e i nubifragi che le scorse settimane si sono abbattute tra l’Algeria orientale e la Libia, con intensi fenomeni precipitativi che hanno causato estesi allagamenti tra la capitale Tripoli, la città di Sirte (dove sono in atto ancora forti combattimenti tra lealisti e ribelli del CNT) e le località della valle di Bani Walid (recentemente conquistata dagli insorti dopo una cruenta battaglia durata svariate settimane), sui territori dell’Africa nord-occidentale stanno per arrivare nuove precipitazioni. L’origine di questa strana, quanto inconsueta anomalia barica, va ricercata sul continuo sbilaciamento dei vari “centri d’azione” (alte pressioni) presenti sul vecchio continente. Queste, molto spesso, concentrano il loro campo d’azione proprio nel cuore dell’Europa, con massimi barici al suolo che spaziano dalla Francia fino alla MittelEuropa e ai settori più orientali, lasciando scoperto alle intrusioni umide occidentali, in sfondamento dalle medie latitudini atlantiche, parte del basso Mediterraneo e le coste nord-africane, dove spesso si vanno a rifugiare vecchi “CUT-OFF” o i resti di circolazioni depressionarie in lento colmamento sull’entroterra desertico algerino. Tra la giornata odierna e domani, questa scopertura anticiclonica davanti le acque dell’Atlantico orientale, favorirà nuove infiltrazioni di aria umida, in quota, che penetreranno con una certa decisione dalle coste marocchine fino alla regione desertica del Maghreb e al Sahara algerino, attraverso umide correnti occidentali alla quota di 500 hpa. Questo flusso di masse d’aria umide e anche instabili, introducendosi in pieno Sahara occidentale, innescherà parecchie turbolenze atmosferiche, visto l’interazione con l’aria molto più calda e secca che preesiste nei bassi strati sopra questi territori. I notevoli divari termici e igrometrici fra le differenti masse d’aria, presenti in quota e negli strati più bassi, uniti alla presenza di una forte corrente a getto da sud-ovest nell’alta troposfera, agevoleranno la formazione di una importante attività convettiva che scoppierà durante il tardo pomeriggio e le ore serali sopra il cuore dell’entroterra desertico algerino, dove si svilupperanno delle cellule temporalesche che potranno dare la stura a delle piogge e rovesci distribuiti in modo irregolare. Le piogge e i fenomeni temporaleschi più interessanti, proposti dal modello americano GFS, tra oggi e domani, si dovrebbero concentrare tra l’altopiano roccioso di Tademait, l’Hamada di Tinchert e l’area dei grandi Erg (dune di sabbia) orientali. Localmente, come detto, dato i notevoli contrasti derivati da questa intrusione umida in alta quota in pieno deserto, si potranno registrare dei rovesci e delle piogge a tratti intense, capaci di gonfiare, in poche ore, i letti dei “uadi” (corsi d’acqua a regime non perenne che scorrono all’interno dei deserti più importanti come il Sahara) che rischiano locali esondazione. L’area purtroppo è scoperta da importanti stazioni meteorologiche, quindi sarà molto difficile poter stabilire gli accumuli che si potranno conseguire ad ogni evento piovoso. Saranno molto utili i dati delle stazioni o delle semplici postazioni pluviometriche, gestite a livello regionale o locale, presenti nelle oasi limitrofe.
L’infiltrazione umida in quota potrebbe costruire anche una sorta di “circolazione a gomito” nei bassi strati che entro la giornata di domani dovrebbe iniziare a prendere forma nel sud dell’Algeria, poco ad ovest del massiccio montuoso dell’Ahaggar, favorendo ulteriori condizioni di instabilità atmosferica in pieno Sahara algerino, dove saranno possibili altre precipitazioni, spesso a sfogo temporalesco o di rovescio. Entro venerdi parte di questi fenomeni guadagneranno terreno verso il confine meridionale tunisino
L’area di instabilità in formazione sul Sahara algerino da sabato potrebbe apportare un importante peggioramento diretto verso le isole maggiori
L’area di instabilità che nei prossimi giorni andrà a prendere forma sopra l’entroterra desertico algerino con molta probabilità riuscirà ad influenzare l’andamento meteo/climatico anche sulle nostre regioni meridionali, in particolare sulle due isole maggiori, a partire dal prossimo weekend, con fenomeni anche di forte intensità. Il particolare assetto configurativo, che vede una intensa saccatura in allontanamento verso l’Europa orientale e li pianure della Russia europea, con una blanda ondulazione ciclonica in quota protratta in direzione dell’Italia, potrebbe fungere da richiamo al fronte di instabilità in incubazione sull’entroterra nord-africano, tra l’Atlante e il Sahara algerino. Le intense correnti da O-SO (a 500 hpa), che spireranno fra nord-Africa e basso Mediterraneo, dovrebbero spingere il fronte perturbato dapprima verso la Tunisia, dove sono attesi forti rovesci temporaleschi da venerdi sera e sabato, per propagarsi rapidamente alla Sardegna meridionale e alla Sicilia, che dalla seconda parte di sabato verranno raggiunte da un probabile forte peggioramento delle condizioni meteo, accompagnato da piogge diffuse e fenomeni temporaleschi coadiuvati dall’inserimento nei bassi strati, di un umida e calda ventilazione dai quadranti sud-orientali (Scirocco) che potrebbe dare maggior enfasi alle precipitazioni lungo i versanti orientali, maggiormente esposti. Per definire i dettagli è ancora presto, anche perchè bisogna attendere l’andamento degli aggiornamenti dei principali centri di calcolo in vista di una situazione un pò ingarbugliata che potrebbe celare importanti colpi di scena. Per questo vi rimando ai prossimi aggiornamenti.