Anomale concentrazioni di Iodio 131 nell’Europa centrale: nessuna traccia in Italia

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L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite (IAEA) di Vienna, ha pubblicato l’11 novembre u.s., sul proprio sito WEB, la notizia di aver ricevuto comunicazione dall’Autorita’ di sicurezza nucleare della Repubblica Ceca del rilevamento di una presenza in aria di livelli molto bassi di Iodio 131 e che rilevamenti di analoga natura sono stati confermati anche da altri paesi europei. Nel comunicato la IAEA precisa che i valori misurati sono comunque talmente bassi da non rappresentare alcun rischio per la salute della popolazione. L’Istituto francese per la radioprotezione e la sicurezza nucleare, IRSN, in un comunicato stampa emesso il 16 novembre, conferma che anche in Francia sono state misurate tracce di Iodio 131 in atmosfera. A seguito della notizia pubblicata dalla IAEA, l’ISPRA ha immediatamente informato i laboratori delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente che partecipano alla Rete nazionale di sorveglianza della radioattivita’ ambientale, RESORAD, richiedendo una verifica dei dati rilevati di routine dai sistemi di monitoraggio della rete di sorveglianza suddetta e di notificare tempestivamente l’eventuale presenza di scostamente anomali rispetto al fondo ambientale. Cio’ anche al fine di rispondere alla richiesta del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri di garantire la verifica dell’eventuale presenza del radionuclide suddetto sul territorio italiano. L’ISPRA, – si legge ancora nella nota dell’Istituto – in qualita’ di Punto di contatto nell’ambito della Convenzione internazionale della IAEA sulla pronta notifica in caso di emergenze radiologiche e nucleari ha preso contatti diretti con l’Incident and Emergency Centre (IEC) della IAEA stessa al fine di ottenere ulteriori informazioni sull’evento.
Il 17 novembre la IAEA ha pubblicato, sul sito riservato alle comunicazioni con le Autorita’ competenti dei Paesi aderenti alla suddetta Convenzione internazionale, un aggiornamento della situazione connessa con il rilevamento dello Iodio 131 in Europa. Nel comunicato, la IAEA rende noto che le prime informazioni sulla presenza di tracce di Iodio 131 in atmosfera sono circolate nella seconda settimana di novembre nell’ambito di un gruppo di istituti e laboratori europei, che effettuano analisi su piccole tracce di radioattivita’ in atmosfera e che spontaneamente da molti anni sono tra di loro in contatto.Il 10 novembre la IAEA e’ stata avvisata informalmente della rilevazione di iodio 131 in aria in alcuni paesi europei. Lo stesso giorno, l’Autorita’ di sicurezza nucleare della Repubblica Ceca comunicava di aver rilevato la presenza in aria di livelli molto bassi di Iodio 131. A seguito delle risultanze di tali rilevazioni, la IAEA, l’11 novembre, pubblicava la suddetta notizia sul proprio sito WEB. A tuttoggi, alcuni paesi europei hanno confermato la presenza di Iodio 131 in atmosfera e ne hanno dato comunicazione alla IAEA, mentre altri paesi hanno confermato di non aver rilevato concentrazioni di Iodio 131 superiori ai limiti di rivelazione della loro strumentazione. Nel comunicato del 17 novembre si riporta che i risultati delle misure effettuate variano da alcune unita’ ad alcune decine di microBq/m3. Tali valori risultano essere centinaia di volte inferiori a quelli massimi misurati in Italia lo scorso marzo a seguito dell’incidente nucleare alla centrale giapponese di Fukushima. I valori massimi si sono riscontrati nella Repubblica Ceca, nella regione orientale dell’Austria e in Ungheria, rispettivamente con 27, 65 e 87 microBq/m3.
Per quanto riguarda l’origine della radioattivita’, la IAEA ha richiesto alla Autorita’ di sicurezza nucleare ungherese, informazioni in merito allo stato degli impianti di produzione di radioisotopi in Ungheria. Il 17 Novembre l’Autorita’ di sicurezza nucleare ungherese ha comunicato che nel periodo dal 8 settembre al 16 novembre 2011 si e’ verificato un rilascio in atmosfera di Iodio 131 dall’Institute of Isotopes Ltd di Budapest, di una quantita’ di radioattivita’ di 342 GBq (con un picco di rilascio pari a 108 GBq in 48 ore fra il 12 e il 14 di ottobre). L’Autorita’ ungherese ha inoltre evidenziato che lo Iodio 131 rilasciato da gennaio a novembre 2011 dall’Institute of Isotopes Ltd di Budapest e’ pari al 40% del limite di rilascio autorizzato dalla Autorita’ di sicurezza nucleare ungherese (National Public Health and Medical Office Service) alla suddetta installazione. Sono in corso indagini per chiarire la causa dei rilasci. L’Autorita’ di sicurezza nucleare ungherese ha informato, infine, che a seguito dei rilasci le misure di concentrazione di Iodio 131 in atmosfera, durante il mese di ottobre, hanno mostrato valori compresi fra 50 e 180 microBq/m3. Sempre in relazione alle concentrazioni rilevate, l’Autorita’ di sicurezza nucleare ungherese, ha stimato che le dosi da inalazione sul territorio ungherese risultano inferiori a 10 nanoSv, ed ha comunicato che dall’evento non vi saranno effetti sanitari alla popolazione.Analogamente, negli altri paesi dove sono stati misurati livelli di Iodio 131 in concentrazioni inferiori a quelli rilevati in Ungheria, le stime di dose forniscono valori ancora piu’ bassi. Le misure sino ad oggi effettuate in Italia dai laboratori delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, con diversi livelli di sensibilita’, non hanno evidenziato alcuna presenza anomala di radioattivita’ in aria. E’ da tener presente che nel settembre scorso l’ARPA Lombardia, nel corso delle sue normali attivita’ di monitoraggio, aveva rilevato e segnalato alle autorita’ competenti la presenza di tracce di iodio 131 in aria, con un valore pari a 37 micro Bq/m3. Va comunque sottolineato che le tracce rilevate non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario. Anche allora l’ISPRA aveva immediatamente informato i laboratori delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente che partecipano alla Rete nazionale di sorveglianza della radioattivita’ ambientale, richiedendo una verifica dei dati rilevati di routine dai sistemi di monitoraggio della rete di sorveglianza suddetta e di notificare tempestivamente l’eventuale presenza di scostamente anomali rispetto al fondo ambientale. Le risultanze delle misurazioni effettuate dai laboratori suddetti non evidenziarono ulteriori anomalie radiometriche.Il quadro radiometrico definito dalle misure condotte nei diversi paesi europei e le informazioni fornite fornite dall’Autorita’ di sicurezza nucleare ungherese portano a far ritenere che con molta probabilita’ la presenza di Iodio 131 in aria, registrata nell’ultimo periodo, sia riconducibile al rilascio in atmosfera avvenuto presso l’Institute of Isotopes Ltd, di Budapest nel periodo fra l’8 settembre e il 16 novembre 2011. Come peraltro evidenziato dalla IAEA, i livelli di Iodio 131 registrati in aria in Europa sono da ritenersi estremamente bassi e tali da non costituire alcun rischio per la popolazione.

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