Domenica pomeriggio un terremoto di magnitudo 3,6 richter ha interessato l’Aquilano, con epicentro tra Lucoli e Tornimparte, ma è stato avvertito in modo intenso in tutta la città, dove allo stadio Tommaso Fattori stavano giocando L’Aquila e Catanzaro per una partita valida per la Seconda Divisione della Lega Pro, che comunque è regolarmente arrivata al 90°.
Gianluca Valensise, esperto sismologo dell’Ingv, ha spiegato in un’intervista pubblicata su http://www.6aprile.it/ che “quello che sta accadendo non ha nulla di sorprendente, non si riesce a fermarli, la benzina e’ finita ma sui bordi della faglia di rottura, quella del 6 aprile, c’e’ ancora movimento. Non ci aspettiamo eventi più forti. La scossa di domenica è la sorella di tutte le altre che fino ad oggi sono state registrate all’Aquila. Sono repliche del sisma del 6 aprile del 2009, se la sismicità si sposta nella parte nord-ovest e sud ovest, ovvero verso Rieti oppure verso Sulmona, non c’è niente da fare. Ai margini della faglia del 6 aprile, nella parte nord e più profonda ci sono dei movimenti“.
Terremoto di domenica a L’Aquila, esperto Ingv: “continuano scosse d’assestamento del 6 aprile 2009”
