Incidente Concordia, ritrovati altri 5 cadaveri: il punto della situazione

MeteoWeb

Sono di una donna e quattro uomini i corpi ritrovati a poppa della Concordia. Si tratterebbe di persone tra i 50 e i 60 anni. Tutti e cinque indossavano i giubbotti salvagente. A ritrovarli i sommozzatori della Capitaneria di porto. Sono, cosi’, ancora piu’ di una ventina i dispersi tra coloro che viaggiavano a bordo della Costa Concordia, naufragata sabato scorso nei pressi delle coste dell’Isola del Giglio. Dopo l’interrogatorio del comandante della nave, Francesco Schettino, il gip di Grosseto, Valeria Montesarchio, si e’ riservato di decidere sulla convalida dell’arresto . Lo ha annunciato il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, nel corso di un incontro con i giornalisti. “In questo momento siamo tenuti a rispettare il segreto istruttorio”, ha sottolineato Verusio e ha aggiunto: “La ricostruzione fornita dal comandante della Costa Concordia Francesco Schettino non ha modificato l’impianto accusatorio”. Una telefonata tra lo stesso Schettino e il capitano Gregorio De Falco della Capitaneria di Livorno sembra oggi chiarire alcuni momenti della tragedia: De Falco avverte Schettino che “ci sono persone intrappolate a bordo” e gli impartisce ordini ben precisi: “lei ora va con una scialuppa sotto la prua della nave lato dritto. C’e’ gente che scende dalla biscaggina, lei la percorre in senso inverso, sale e mi dice quante persone ci sono e che cosa hanno a bordo”. Schettino e’ incerto, sembra prendere tempo. Ma De Falco: “No per cortesia, lei ora va subito a bordo. Mi assicuri che e’ a bordo. Vada a bordo e coordini i soccorsi da bordo. Che vuole fare? Tornare a casa? Salga sulla prua della nave e mi dica cosa si puo’ fare. Lo faccia ora!”. Il comandante della Costa Concordia rischia una condanna a 15 anni di reclusione. Schettino e’ finito in carcere per omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. I palombari della Marina Militare hanno aperto i varchi dello scafo della Concordia utilizzando esplosivi. Da stamane sono stati allontanati tutti i soccorritori, a distanza di 150 metri nessuno puo’ avvicinarsi alla nave. Al Giglio oggi si e’ recato il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Guido Improta, il quale ha ribadito che “il comportamento irresponsabile e folle di un singolo e’ diverso dalla responsabilita’ nautica”, ma ha detto “stop alle prassi comuni dei saluti sottocosta”.

Condividi