Meteo a lungo termine: finalmente la svolta? Situazione dinamica, principio di major warming e possibile split polare

MeteoWeb

La Befana ha portato il suo carico di doni e c’è chi ha ricevuto dei bei regali e c’è chi invece la sua bella dose di carbone che ha mandato in flop tutti i castelli di sabbia che ci si era prefissati nella mente.

Adesso passata la gioia/delusione per eventi realizzati o mancati, ci si avvierà alla prossima ondata moderatamente fredda per le zone del medio/basso adriatico e dell’estremo Sud con una retrogressione moderatamente fredda che porterà qualche altra imbiancata a quote medie per il centro/sud nel corso della prossima settimana. Ma di questo parleremo tra pochissimo in altri aggiornamenti previsionali; intanto cerchiamo di capire cosa succede nel lungo termine perchè quest’inverno è ancora orfano delle più classiche configurazioni stagionali e restiamo ancora in attesa della svolta barica e sinottica che possa consentire a freddo e neve di avanzare su un’Europa ancora preda di profonde e violente perturbazioni Atlantiche.

A metà mese probabilmente vivremo una situazione di transizione con un’alta pressione che ci traghetterà nella seconda metà di gennaio, quando potrebbe verificarsi finalmente svolta teleconnettiva. Un elemento da metter sott’occhio è il un riscaldamento polare stratosferico inteso come stratwarming in possibile evoluzione in majorwarming.

Questo scenario oltre a far aumentare il dinamismo sul comparto europeo grazie all’attivazione dei venti antizonali che potrebbero prender piede nella fine della seconda decade mensile, potrebbero anche consentire anche qualche sciabolata fredda da Nord/Est su alcune regioni europee grazie al serbatoio freddo che sarebbe derivato dall’eventuale spilt polare, come vediamo in nell’immagine a corredo dell’articolo (modello Nogaps) e che ci mostra l’emisferica che vede una parte del Vortice Polare splittare proprio verso l’Europa nord/orientale.

Tale scenario è visto a fasi alterne anche nei run ecmwf e di gfs che ancora non riescono ad inquadrare bene le mosse di tale riscaldamento in zona polare ma che con l’associazione dei vari parametri meteo che possiamo elargire, possiamo affermare che quanto meno si introdurrebbe quel cambio barico a vasta scala europea che potrebbe poi dare il via al vero Inverno nel Continente.

Ceramente al momento è impensabile dire come e quando le masse d’aria fredde e come il riscaldamento polare avverà e in che modalità quindi dovremo al momento basarci solo ed esclusivamente su tali indizi che implicano la necessità di ulteriori chiarimenti modellistici appena ci troveremo a cavallo della metà del mese.

Lungi dal sapere verità decantate a settimane di distanza rispetto a chi, sul, si traveste da santone di turno e cerca di confondere la meteorlogia con la cartomanzia, ci sentiamo in dovere di non illudere nessuno in questo bollettino sul lungo termine che, come sempre, vuole analizzare lo scopo probabilistico delle configurazioni bariche che potrebbero evolversi sullo scacchiere europeo.

Fatto questo doveroso appunto c’è da vedere, tornando alle previsioni, come il vortice polare si comporterà e dove il successivo split si collocherà, e ancora dove le eventuali masse d’aria interagiranno tra di loro con una cosa che appare certa, il dinamismo allle medio/basse latitudini dopo svariate settimane di alta pressione con pochi sblocchi che hanno causato questa prima parte d’Inverno anonimo. Insomma, c’è ancora tanto da capire e molta acqua deve scorrere sotto i ponti …

Condividi