Meteo Burian: ancora incerta la traiettoria del gelido lago Siberiano. E se andasse a finire al sud? “Ukmo” la pensa così…

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    MeteoWeb
    Una mappa di Ukmo a 144h

    Domani inizierà una settimana davvero molto significativa per quanto riguarda gli sviluppi di quest’inverno, con l’arrivo – ormai certo – del vero Burian Siberiano sull’Europa, grazie a un poderoso anticiclone Russo/Siberiano che ha formato già oggi il famigerato ponte di Weikoff con l’anticiclone delle Azzorre, bloccando le umide e miti correnti Atlantiche lontano dall’Europa e trascinando un autentico lago gelido direttamente dalle steppe Siberiane verso il continente Europeo. Certa la tendenza, però, restano molti dubbi sui dettagli previsionali; nel pomeriggio pubblicheremo un bollettino estremamente dettagliato relativo alle previsioni per tutta la settimana, previsioni che vedono un freddo davvero straordinario, da record storico, su gran parte d’Europa e anche al nord Italia, con continue ciclogenesi Mediterranee che porterebbero abbondanti precipitazioni soprattutto al centro/sud del nostro Paese, dove però arriverebbe solo un pò di freddo pungente comunque normale per una stagione invernale, senza picchi estremi, e quindi con nevicate sì copiose e abbondanti, ma solo nelle zone interne, localmente anche a bassa quota, ma non su coste e pianure. Invece al centro/nord la neve potrebbe cadere copiosa anche su coste e pianure. Ma di questo parleremo a parte, come già anticipato, soffermandoci Regione su Regione a quella che è al momento la possibile evoluzione.
    Al momento vogliamo sottolineare che comunque ancora non è certa la traiettoria dell’affondo gelido proveniente da nord/est. Alcuni modelli, che sul medio/lungo termine sono decisamente affidabili, propongono stamattina un nuovo scenario che sarebbe molto più in linea con quanto accaduto fin qui in quest’inverno, e cioè proponendo ciclogenesi nel mar Jonio e, di conseguenza, splittando il freddo Siberiano direttamente sul centro/sud Italia. In tal caso il “clou” della colata gelida resterebbe tra i Balcani e l’Europa centro/orientale, senza invadere tutto il continente come invece sembra secondo la tendenza condivida dalla stragrande maggioranza dei modelli, quella che comunque resta più accreditata di affidabilità; al nord Italia ci sarebbe gelo prevalentemente secco mentre il centro/sud sarebbe sommerso di neve abbondante fin su coste e pianure. Le mappe che alleghiamo (UKMO e ENS) lasciano pensare che esiste anche quest’ipotesi, che comunque è meno probabile rispetto a quanto delineato in precedenza che vede concordi tutti gli altri principali centri di calcolo.
    Bisogna dire che comunque nei prossimi giorni qualcosa di storico accadrà. Quasi sicuramente in Europa e molto probabilmente anche in Italia. E’ ancora impossibile dire dove, ma non abbiamo a che fare con un’ondata di freddo invernale come le altre. Dopo più di 15 anni dall’ultima volta (dicembre 1996), sta tornando il vero Burian Siberiano e, come sempre accade quando l’aria fredda arriva da est, le previsioni sono molto più complesse e difficili, da non escludere clamorose sorprese dell’ultima ora. E’ bene, quindi, vagliare con attenzione ogni aggiornamento dei centri di calcolo perchè può spuntare da un momento all’altro un segnale apparentemente trascurabile ma di fondamentale importanza. Come questa UKMO a 144h che alleghiamo nell’articolo. Chissà. Ne parleremo ancora.

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