Il clima della Polinesia

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La Polinesia non è un singolo Stato, ma un’entità geografica fatta di tantissime isole e tanti arcipelaghi identificati negli anni come un triangolo, il cosiddetto “Triangolo Polinesiano” i cui vertici sono idealmente a nord le Hawaï, a sud le isole di Pasqua e a sud/ovest la Nuova Zelanda.

Il termine Polinesia, infatti, deriva dal greco antico polýs, “tanti” e nêsos, “isola”, cioè “tante isole”.

Le isole principali sono le Hawaii, degli Stati Uniti d’America, le isole di Tuvalu, le isole del Kiribati, le isole della Nuova Zelanda, le isole della Polinesia Francese, l’Isola di Pasqua che è  Cilena e le Samoa.

Le isole polinesiane si distinguono, a livello geografico, in alte e basse.

Quelle classificate come “basse” hanno una struttura determinata da secoli di erosione e si dipanano in un panorama bellissimo, unico al mondo per gli atolli sparsi in lagune dalle acque calde con da milioni di pesci di varie specie: coralli, tartarughe giganti e delfini.

Quelle “alte”, invece, si contraddistinguono per aspri picchi vulcanici. Qui la vegetazione è rigogliosa, lussureggiante e molto fitta, mentre le spiagge sono lunghe e nere o, in alcuni casi, bianche e coralline. La varietà di colori e tonalità presenti in queste isole è veramente straordinaria.

Molte isole della Polinesia sono atolli, cioè isolotti costituiti da una corona corallina a forma di anello con una laguna interna.

Si tratta in realtà di isole vulcaniche immerse quasi completamente, con solamente l’ultima cima rocciosa sotto il livello del mare, tanto che i coralli continuano a vivere, crescere e mantenersi in superficie.

L’oceano Pacifico contiene quasi i tre quarti dei 400 atolli del mondo. Il solo triangolo polinesiano ne annovera 140.

Sono autentici paradisi terrestri dalle caratteristiche climatiche e naturalistiche del tutto particolari: per sopravvivere, infatti, hanno bisogno di molta luce e devono essere tutelati dall’inquinamento, che distrugge i coralli.

Il clima della Polinesia è decisamente tropicale, con temperature miti grazie alla costante presenza degli Alisei del Pacifico.

Le stagioni principali sono quella delle piogge, la più calda, che va da novembre a marzo, e la stagione secca, un pò più fresca, da aprile a ottobre.

La temperatura media – per quanto possa valere un valore medio su un territorio così ampio (solo a fini statistici) – si aggira intorno ai +27°C; l’acqua delle lagune è stabile per tutto l’arco dell’anno intorno ai +26°C. Le isole dell’estremo sud hanno un clima un pò più fresco perché sono più lontane dall’equatore.

Tutte le isole godono di una buona ventilazione. Il vento proveniente dall’est può a volte portare un pò d’aria fresca. La Polinesia, come abbiamo già scritto, è soggetta alla corrente degli alisei che, talvolta può portare alcune piogge anche durante la stagione secca.

Nelle isole Australi la temperatura può scendere sino ai +10°C, mentre nelle isole di Tuamotu scende raramente sotto i +20°C e si aggira molto spesso intorno ai +30°C.

In tutte le isole con rilievi, la temperatura diminuisce notevolmente salendo di quota, in zone molto poco frequentate dai turisti, selvagge e bellissime perchè assolutamente incontaminate e ricche di flora e fauna eccezionale.

Durante la stagione delle piogge c’è il rischio di imbattersi in violenti cicloni tropicali, che provocano piogge torrenziali e venti impetuosi con mareggiate devastanti, come gli eventi di 1997 e 1998 che fecero gravissimi danni in molte isole degli arcipelagi polinesiani.

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