I ‘segni vitali’ del pianeta, dal consumo di combustibili fossili a quello di proteine animali all’area coperta da foreste, sono preoccupanti. Il nuovo ‘check up’ della Terra e’ stato fatto dal Worldwatch Institute, che nel Rapporto ‘Vital Signs 2012′ sottolinea diversi dati che indicano un futuro non piu’ sostenibile a questi ritmi. Nonostante i numerosi allarmi di questi anni, i consumi globali non accennano a diminuire, sulla spinta della crescita della popolazione che ha superato i 7 miliardi. Questo vale soprattutto per il petrolio, che lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 87,4 milioni di barili bruciati al giorno, ma anche per la carne, l’alimento piu’ ‘energivoro’, il cui consumo e’ aumentato del 2,6%. Anche un materiale ‘poco tecnologico’ come il legno ha avuto un boom di richieste, tanto che tra il 2000 e il 2010 si e’ persa un’area forestale di 520 mila chilometri quadrati, pari alla superficie della Francia: “L’aumento dei consumi di risorse e’ sotto gli occhi di tutti – spiega il presidente di Worldwatch, Robert Engelman – ma questo trend non puo’ durare ancora per molto“.