Dissesto idrogeologico, Gabrielli-shock: “non ci sono nè i soldi nè i tempi per mettere l’Italia al sicuro”

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Per mettere in sicurezza il territorio italiano servono 41 miliardi di euro, ma non ci sono ne’ i soldi ne’ i tempi per tradurre gli eventuali investimenti in opere”. Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, non usa giri di parole per illustrare la situazione italiana e di fronte ai rischi sempre maggiori di disastri e calamita’ suggerisce che i singoli cittadini, i Comuni e i territori adottino comportamenti e piani di ”autoprotezione” per ridurre i danni. Il prefetto Gabrielli – che a Venezia e’ intervenuto a un convegno sulla capacita’ di risposta di fronte ai disastri, organizzato dal Comune in collaborazione con l’agenzia delle Nazioni Unite per la riduzione delle calamita’ – ritiene infatti che puntare su significativi investimenti pubblici in un momento di grave crisi economica come questo non sia altro che ”un alibi”. ”Il Ministero dell’Ambiente – ha ricordato – ha calcolato che per mettere in sicurezza il nostro territorio in maniera accettabile nei prossimi anni servirebbero circa 41 miliardi di euro, una cifra assolutamente non all’orizzonte, perche’ nella congiuntura economica che il Paese sta vivendo le risorse e le possibilita’ di investimento sono sempre piu’ limitate”. Poche risorse per fronteggiare ”eventi calamitosi sempre piu’ frequenti e piu’ dannosi”, tanto che secondo Gabrielli l’alluvione del 2010 in Veneto ”e’ l’ultimo esempio” in cui lo Stato “e’ potuto intervenire in maniera significativa con i risarcimenti”. ”Introduciamo percio’ forme assicurative private per i risarcimenti – ha concluso – e usiamo invece le risorse pubbliche per rendere le comunita’ e i territori piu’ resilienti, piu’ capaci cioe’ di affrontare adeguatamente le calamita’, se non altro per risparmiare un bene supremo come la vita umana”.

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