Il Marzo del 2012 verrà ricordato come uno dei più caldi di sempre nella storia climatica degli Stati Uniti. Oltre il 70 % degli stati contigui degli USA, ormai da diverse settimana, sono interessati da pesanti e continue anomalie termiche positive, con scarti di oltre i +10° +12° rispetto a quelle che dovrebbero essere le tradizionali medie stagionali. In sostanza Marzo si è travestito d’estate in buona parte degli States. Basti pensare che negli stati del Middle West e nella regione dei Grandi Laghi, che sovente in questo periodo dell’anno risentono dei freddi impulsi delle masse d’aria provenienti dalle latitudini artiche canadesi, la colonnina di mercurio, per più giorni, ha oltrepassato la soglia dei +30° +31° in stati come l’Illinois e il Michigan. Temperature cosi elevate che hanno colto di sorpresa gli stessi americani, un popolo che ormai convive con i fenomeni estremi dell’atmosfera, dagli uragani che nella stagione estiva si abbattono sul golfo del Messico e sull’East Coast ai potenti “Blizzards” (le famose tempeste di neve) che nei mesi di neve seppelliscono di neve il Middle West e gli stati centrali, non dimenticandoci dei “tornadoes”, particolarmente attivi in primavera lungo le grandi pianure centrali degli USA. Le anomalie più evidenti hanno interessato il Middle West, la regione dei Grandi Laghi, dall’Illinois al Michigan, e gli stati del Canada meridionale, fra Ontario meridionale, Quebec fino alle coste della Nuova Scozia e al Labrador.
Osservando la mappa del NOAA, che evidenzia le principali anomalie del campo termico nel corso dell’ultima settimana, si nota come oltre l’80 % degli stati contigui degli USA siano sotto una pesante anomalia termica positiva, del tutto anomala per il mese di Marzo, che raggiunge i suoi picchi nel nord-est degli States, dove in questi giorni il termometro è schizzato oltre il muro dei +30°, portandosi su valori da piena estate. Solo l’estrema sezione occidentale e la West Coast, cosi come l’Alaska, rimangono in anomalia negativa, grazie ai continui scorrimenti freddi che scivolano sul ramo discendente della grande saccatura (ondulazione ciclonica in seno al “Jet Stream”) che da oltre una settimana tiene in scacco gli Stati Uniti, pilotando grosse vampate di calore (asse ascendente della saccatura) verso il Middle West e il Canada meridionale.
I primi dati preliminari analizzati dal servizio meteorologico statunitense, con la collaborazione dei vari uffici meteorologici sparsi nei vari stati contigui, hanno messo in luce una vera e propria strage di record di caldo mensili letteralmente bruciati. Infatti, nel periodo compreso fra il 16 e il 24 Marzo, in tutto il territorio degli States sarebbero caduti ben 473 record mensili. Ribadiamo che si tratta solo di dati preliminari, il che vuol dire che tale numero è destinato ad aumentare. Fra questi molti hanno riguardato diverse stazioni di interesse storico, con lunghe serie climatiche a disposizione. Ovviamente, per ovvi motivi, citeremo solo i record più importanti. La maggioro parte di questi si sono stabiliti fra lo stato del Michigan, l’Ohio, il Wisconsin, l’Indiana, il Maine e il Minnesota. Nello stato del Michigan, il più colpito da questa eccezionale e duratura ondata di calore, quasi tutte le stazioni hanno migliorato il proprio record mensile di caldo. Fra queste troviamo quella di Lapeer che è riuscita a stabilire una max di ben +32.2°, insomma da piena estate, riuscendo peraltro ad archiviare il nuovo record mensile di massima per lo stato del Michigan, bruciando letteralmente il precedente record di +31.7° registrato nella medesima stazione. Rimanendo sempre in Michigan, nell’estremo nord degli USA, per dovere di cronaca dobbiamo segnalare i seguenti nuovi record mensili archiviati in questo rovente Marzo 2012 (fra parentesi vengono indicati i record anteriori delle singole stazioni);
Saginaw; +30.6° (record precedente +28.3° il 24 Marzo 1910)
Detroit; +30.0° (+27.8° il 28 Marzo 1945)
Flint; +30.0°(+28.3° il 22 Marzo 1938)
Traverse City; +30.6° (+27.8° 29 Marzo 1910)
Grand Rapids; +30.6° (+27.8° 29 Marzo 1910)
Lansing; +30.0°(+27.8° 24 Marzo 1910)
Impressionante Marquette; +27.2° (+21.7° l’8 Marzo 2000)
Muskegon; +27.8° (+26.7° 31 Marzo 1981)
Sault Ste. Marie; +28.3° (+23.9° 28 Marzo 1946)
Alpena; +30.6° (+26.7° l’8 Marzo 2000)
Anche nel vicino Wisconsin l’aria molto calda, di matrice sub-tropicale, proveniente da Sud e S-SO, ha favorito una notevolissima scaldata che ha fatto cadere persino il record dello stato. Difatti, se i +31.1° di Waupaca verranno confermati superebbero gli appena +30.0° di Prairie du Chien and Dodge del 29 Marzo 1986, stabilendo di conseguenza il nuovo record mensile di massima per lo stato del Wisconsin. Un evento che di certo non capita tutti gli anni. Sempre nel Wisconsin citiamo i rispettivi record appena registrati (fra parentesi vengono indicati i record anteriori delle singole stazioni);
Madison +28.3° (+27.8°C in diverse date)
Milwaukee +28.9° (+28.3° 31 Marzo 1986)
Green Bay +27.8° (eguagliato il record del 29 Marzo 1910)
Molti record sono stati stabiliti anche nell’Ohio, fra questi elenchiamo solo quelli più importanti;
Cleveland +28.3° (eguagliato il record del 28 Marzo 1945)
Akron +28.3° (+27.8°C il 24 Marzo 1910)
Mansfield +28.9° (+27.8°C il 30 Marzo 1986)
Toledo +29.4° (+28.3°C il 24 Marzo 1910)
Columbus +29.4° (+27.8°C il 24 Marzo 1910)
Dayton +30.0° (+27.8°C il 30 Marzo 1986)
Notevoli pure i record del Maine;
Caribou +23.9° (+22.8°C 30 Marzo 1998)
Houlton +26.1° (+22.2°C il 30 Marzo 1998)
Bangor +28.9° (+26.1°C il 29 Marzo 1946)
Non mancano neppure le curiosità e i record stabiliti di giorno in giorno. Pensate che a International Falls, in Minnesota, il noto polo del gelo degli Stati Uniti, per oltre dieci giorni consecutivi, dal 13 al 22 Marzo 2012, si è eguagliato e stabilito di continuo il nuovo record di massima mensile che si è migliorato di giorno in giorno, fermandosi il 18 e il 19 Marzo con una max di ben +26.1°. Molto probabilmente si tratta del nuovo record statunitense per stazioni con rilevazioni di oltre 100 anni. Il precedente record apparteneva a Tulsa, in Oklahoma, con 9 giorni consecutivi di record giornalieri. Anche a Fort Wayne e South Bend, nello stato dell’Indiana, durante questa ondata di calore il record mensile è stato stabilito ed eguagliato in 9 giorni consecutivi. Il caldo anomalo ha contribuito anche alla drastica sparizione di quel poco di manto nevoso che fino ad inizio Marzo resisteva fra Michigan, Wisconsin e Minnesota. Come abbiamo già sottolineato l’intensa ondata di calore che ha colpito in pieno gli Stati Uniti e il Canada meridionale è dovuta alla particolare disposizione e al ciclo ondulato seguito dal “Jet Stream” che proviene dal Pacifico settentrionale.
Proprio in prossimità della West Coast degli USA la “corrente a getto” in sfondamento dal Pacifico, a causa di un rallentamento del flusso, ha cominciato a delineare una vasta ondulazione, in senso antiorario, che ha favorito l’isolamento di un ampio “CUT-OFF” (vortice ciclonico chiuso in quota) sugli stati meridionali, tra il nord del Texas e l’Oklahoma, responsabile delle forti piogge e dei temporali che la scorsa settimana hanno interessato il Texas orientale, l’Oklahoma orientale, l’ovest dell’ Arkansas e buona parte della Louisiana, determinando locali allagamenti. Lungo il margine orientale di questa ondulazione ciclonica si è andata a scavare una nuova e più ampia ondulazione, stavolta in senso orario, che è bloccata sopra gli Stati Uniti orientali e l’East Coast e risale oltre il Quebec. Questa grande onda ha stimolato l’insorgenza di un robusto e persistente promontorio anticiclonico di blocco, caratterizzato da forti fenomeni di “Subsidenza atmosferica (correnti discendenti), costantemente alimentato da flussi di aria sub-tropicale piuttosto calda, in risalita dall’entroterra desertico del Messico settentrionale e dall’area del golfo, tramite moderate correnti dai quadranti meridionali.
Lungo il bordo più occidentale di tale struttura anticiclonica si sono generate delle estese ondate di calore che dagli stati meridionali sono risaliti fino al Middle West, all’area dei Grandi Laghi, propagandosi sino agli stati del Canada meridionale, in particolare fra il sud dell’Ontario e il Quebec, dove si sono superati i +28° +29° all’ombra. Purtroppo tale trend, con una “Nina” ormai arrivata al capolinea, potrebbe ripetersi molto spesso nel corso della stagione estivo-primaverile, con inevitabili ripercussioni anche sull’andamento meteo/climatico in Europa che già in queste settimane sta risentendo della configurazione di “blocking”, esaltata dall’ampia ondulazione oraria seguita dal getto polare che dal nord Atlantico procede verso l’Europa settentrionale, scivolando con il proprio ramo principale fino al cuore del comparto russo, dove il clima continuerà a presentare spiccate caratteristiche invernali, con la formazione e l’ulteriore approfondimento di una vasta circolazione depressionaria, a carattere freddo, ben strutturata a tutte le quote, che nei prossimi giorni andrà a muoversi verso l’area degli Urali e il bassopiano siberiano occidentale.