
Imperversa il maltempo in queste ore al centro/nord e, come previsto, fa anche freddo: Cuneo, imbiancata da una nevicata, oggi non ha superato i +3°C mentre Torino si è fermata a +5°C. Freddo anche a Malpensa e Cervia, che hanno registrato una massima di soli +7°C, e a Bologna, ferma a +8°C. Invece sono arrivate a +9°C Parma, Piacenza, Ancona e Forlì. La neve cade copiosa sui rilievi, fin dalle quote collinari: tra Piemonte e Liguria sono segnalati accumuli fino a 50cm; situazione simile sulle alture di Toscana ed Emilia Romagna, dove sono segnalati accumuli di 20cm intorno ai 700 metri di altitudine e di oltre mezzo metro a quote superiori ai 1.000 metri.
Nelle prossime ore il maltempo si concentrerà nelle Regioni del medio Adriatico, tra Marche, Umbria orientale e Abruzzo, con nevicate sui rilievi Appenninici anche qui a quote collinari. Piogge e qualche temporale anche in Sardegna, con nevicate nelle zone interne. Attenzione, però, a quello che succederà nel nord Africa dove, tra Algeria e Tunisia, stasera si verificheranno violenti temporali che causeranno intensi nubifragi. Quel maltempo sarà provocato dall’affondo del vortice depressionario nel Mediterraneo centro/occidentale, con il ritorno del freddo nel Maghreb.

L’azione incisiva della goccia fredda in quota, sganciata da una saccatura di origine nord Atlantica nel cuore del Mediterraneo, determinerà l’inizio di una nuova fase meteorologica tra l’Europa meridionale e il nord Africa, dopo la tregua anticiclonica della scorsa settimana: nei prossimi giorni, infatti, si verificheranno continue ciclogenesi Afro/Mediterranee a causa dei contrasti termici tra masse d’aria di fattezza completamente differente, e il maltempo sarà assoluto protagonista nell’Italia meridionale. Si inizierà proprio domani, mercoledì 7 marzo, con la risalita dal Canale di Sicilia del fronte temporalesco che stasera investirà Algeria e Tunisia: i fenomeni temporaleschi, molto intensi, abborderanno la Sicilia meridionale nel primo pomeriggio di domani, intensificandosi poi nella sera/notte e risalendo lo Stretto di Messina e la Calabria, andando poi ad accanirsi giovedì mattina sul Salento e in Molise, Puglia e Basilicata. Le temperature rimarranno stazionarie, ormai nuovamente su valori freddi, e la neve cadrà copiosa sui rilievi Appenninici a quote superiori agli 800/900 metri al centro/sud e ai 1.100/1.400 metri all’estremo sud. Dopodomani, giovedì 8, il maltempo insisterà un pò in tutto il sud a causa della risalita frontale dei temporali da sud/ovest e della “ritornante” fredda proveniente dal Tirreno, che porterà nuove precipitazioni temporalesche tra Calabria occidentale e Sicilia settentrionale. Poi, venerdì 9 una nuova perturbazione Italica si approfondirà nel Tirreno determinando forti venti e maltempo estremo su molte zone del centro/sud, soprattutto in Abruzzo, Molise e Puglia, nel medio/basso Adriatico, ma anche su Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Infine, nel weekend, tra sabato 10 e domenica 11 sarà la risalita dalla Libia di una profonda perturbazione Africana a determinare la presenza di un’autentica “bomba” di maltempo nel cuore del Mediterraneo, che potrebbe provocare violenti fenomeni temporaleschi soprattutto nelle zone joniche di Calabria e Sicilia. E il maltempo al sud insisterebbe, secondo gli ultimi aggiornamenti previsionali, anche la prossima settimana …
E’ davvero incredibile come ormai da 10 anni esatti, le Regioni del sud Italia vengano interessate da un’anomalia barica che determina eccezionali surplus pluviometrici: era la primavera del 2002, ed esattamente il mese di marzo 2002 quando finiva al sud l’ultimo lungo periodo arido e siccitoso iniziato nel dicembre 2000 e durato per 14 mesi interi, con netti deficit idrici. Da quel marzo 2002 al sud ha iniziato a piovere in modo davvero eccezionale, la siccità è diventato un lontanissimo ricordo e sono nati nuovi problemi come frane, smottamenti, inondazioni, allagamenti ed esondazioni dei corsi d’acqua, che hanno riconquistato porzioni di territorio prima lasciate a secco. E il territorio del sud è sempre più fragile, perchè non riesce ad assorbire l’eccezionale mole d’acqua che viene giù dal cielo.
Siamo ancora in pieno inverno, in montagna c’è moltissima neve e ne cadrà tanta altra nei prossimi giorni. Ma si prospetta una primavera tremenda con un altissimo rischio di alluvioni tra aprile e maggio proprio al sud, quando la neve appenninica si scioglierà e se dovesse persistere questa configurazione ormai semi-permanente, con continui vortici ciclonici intorno alle Regioni meridionali, il maltempo continuerà ad accanirsi con temperature più elevate e quindi senza più nevicate in montagna, ma con pioggia su piogga a riversarsi completamente sui bacini. Quei bacini che ormai, di acqua, non ne possono davvero più…