Gli uomini della Guardia costiera, che ha gia’ riferito all’autorita’ giudiziaria, hanno completato l’acquisizione delle deposizioni dei membri dell’equipaggio per ricostruire cosa sia accaduto sulla ”Gelso M.”, la nave che si e’ incagliata sabato scorso davanti alla costa siracusana mentre il mare era in tempesta. ”Un dato e’ sin qui emerso in maniera incontrovertibile – ha spiegato il capitano di vascello Luca Sancilio, comandante della Capitaneria di porto di Siracusa – l’elica della nave e’ andata in ‘overspeed’, ha cioe’ girato a vuoto e questo ha provocato il blocco del motore in automatico cosi’ come avviene in tutte le navi di piu’ moderna concezione. Dopo di che a bordo si e’ provato a riavviare i motori, e sono stati ben 33 i tentativi effettuati, senza che pero’ che questa operazione fosse coronata da successo. Cosi’ la nave e’ rimasta senza governo, in balia del mare grosso e delle violentissime raffiche di vento, ed ha ‘scarrocciato’ sin sulla costa di Mazzarrona. Ma quando il blocco del motore si e’ verificato per la prima volta la nave si trovava nelle acque antistanti Augusta”. ”Nella sfortuna possiamo dire di essere stati fortunati – ha concluso il comandante Sancilio -: a poche centinaia di metri di distanza dal luogo dell’impatto si trova infatti un pontile di carico e scarico di prodotti petroliferi”