Crateri da impatto probabili rifugi della vita

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Credit: NASA

Un recente studio suggerisce che i crateri da impatto provocati da asteroidi possono essere il posto migliore per cercare segni di vita su altri pianeti. Minuscoli organismi sono infatti stati scoperti nelle profondità di un sito degli Stati Uniti dove un asteroide si è schiantato circa 35 milioni di anni fa. Gli scienziati ritengono che gli organismi siano la prova che questi crateri possano fungere da rifugio per i microbi, al riparo dagli effetti delle stagioni e dagli eventi come il riscaldamento globale o le ere glaciali.  Lo studio suggerisce inoltre che i crateri di Marte possano nascondere la vita, e che la perforazione in quelle aree potrebbe portarne le prove. I ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno trivellato a quasi 2 km sotto uno dei più grandi crateri di impatto sulla Terra, a Chesapeake, negli Stati Uniti. I campioni prelevati hanno dimostrato che i microbi sono diffusi uniformemente, suggerendo che l’ambiente sta continuando ad evolversi 35 milioni di anni dopo l’impatto. Secondo gli scienziati il calore provocato dall’impatto avrebbe distrutto tutto in superficie, ma le fratture delle rocce in profondità consentirebbero il supporto vitale composto da acqua e nutrienti. Alcuni organismi crescono infatti assorbendo elementi come il ferro dalla roccia.

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