Olimpiadi di Astronomia: 5 giovani italiani in Corea del Sud

MeteoWeb

Quanti atomi ha il Sole? E’ una delle domande poste ai venti partecipanti per la categoria junior (14-15 anni) alla finale italiana delle Olimpiadi dell’astronomia. Si tratta di uno dei quesiti piu’ abbordabili, come riporta il sito dell’Istituto Nazionale Astrofisica (INAF). E non si trattava d’un quiz a risposte multiple, occorreva proprio fare i conti. Risultato: grosso modo, un 6 seguito da 56 zeri. Ai venti colleghi senior (16-17 anni), invece, e’ toccato affrontare situazioni che metterebbero in difficolta’ pure i tecnici della NASA, dal calcolo dell’orbita della Stazione spaziale al salvataggio in extremis d’un rover marziano li’ li’ per finire in un precipizio. La gara si e’ svolta dal 14 al 16 aprile a Macerata, presso il liceo scientifico Galileo Galilei, e a detta di tutti, le prove sono state impegnative come non mai. D’altronde, i 40 partecipanti – reduci da una preselezione altrettanto dura, svolta nei mesi scorsi in varie citta’ italiane – erano davvero preparatissimi. E il premio in palio per i primi cinque arrivati e’ di quelli che meritano uno sforzo particolare: un biglietto per la finale internazionale, in programma dal 16 al 24 ottobre in Corea del Sud. A metterselo in tasca, per la categoria senior, Nicola Plutino (17 anni, liceo scientifico ‘Leonardo da Vinci’ di Reggio Calabria) e Chenfu Shi (16 anni, ITIS ‘S. Cannizzaro’ di Colleferro).

I tre junior, invece, sono Francescopaolo Lopez (quasi 15 anni, liceo scientifico ‘A. Scacchi’ di Bari), Carlo Antonio Rositani (14 anni, liceo classico ‘T. Campanella’ di Reggio Calabria) e Lisa Da Vinchie (14 anni, liceo scientifico ‘E. Fermi’ di Pieve di Cadore), unica rappresentante femminile della squadra azzurra. Come per gli anni passati, l’INAF e la SAIt stanno gia’ organizzando per loro degli stage estivi di preparazione alla sfida internazionale. ”Ovviamente, non sono rivolti solo ai cinque che andranno in Corea – ha sottolineato il presidente del Comitato olimpico Stefano Sandrelli, dell’INAF di Brera – ma al maggior numero possibile fra coloro che hanno preso parte alla finale nazionale. Perche’ vogliamo che si conoscano, che facciano amicizia e che imparino a scambiarsi cio’ che sanno e cio’ che non sanno”.

Condividi