Costa Concordia, presentato il progetto per rimuovere la nave: sarà un’operazione ciclopica

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Partiranno tra qualche giorno, per una durata stimata di circa dodici mesi (ma si conta di chiudere entro nove), i lavori di rimozione del relitto della Costa Concordia. L’ultimo step e’ stata la conferenza dei servizi decisoria convocata lo scorso 15 maggio che ha dato il via libera definitivo al progetto affidato alla statunitense Titan Salvage e all’italiana Micoperi il cui piano e’ stato scelto da un comitato tecnico composto da esperti di Costa Crociere, Carnival, London offshore Consultants in collaborazione con Rina e Fincantieri. Quattro le fasi operative: una volta stabilizzata la nave, verra’ costruita una piattaforma subacquea e al lato emerso della nave saranno applicati cassoni capaci di contenere acqua. Poi due gru, fissate alla piattaforma, raddrizzeranno la nave con l’aiuto del riempimento dei cassoni d’acqua. Una volta dritta, alla nave saranno applicati cassoni anche all’altro lato. Infine i cassoni di entrambi i lati saranno svuotati dall’acqua, non prima di averla opportunamente trattata e depurata a tutela dell’ambiente marino e successivamente riempiti di aria. Una volta riportato nelle condizioni di poter galleggiare il relitto sara’ trainato in un porto italiano dove sara’ demolito.

Il tutto a un costo che dovrebbe ammontare a piu’ di 300 milioni di dollari, secondo quanto emerso durante la conferenza stampa in cui e’ stato ha illustrato il progetto per la rimozione del relitto della nave. Anche se la Compagnia si accollera’ l’intero importo non ha voluto quantificare in modo preciso la spesa. Il progetto e’ volto a garantire il minor impatto ambientale possibile, la salvaguardia delle attivita’ turistiche ed economiche dell’isola del Giglio e la massima sicurezza degli interventi, come hanno sottolineato il prefetto e capo della Protezione civile Franco Gabrielli, il direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato e i due numeri uno delle imprese di recupero. “In 31 giorni, in condizioni meteo-marine avverse abbiamo condotto a termine le operazioni di ‘caretaking’ e ‘debunkering’ – ha detto Gabrielli -. Ad oggi purtroppo ci sono ancora due dispersi, un ragazzo indiano e un connazionale. Tutte le parti ispezionabili in sicurezza sono state visionate e con queste ultime operazioni speriamo di concludere anche questa triste vicenda“. Gabrielli ha poi ricordato che il presidente del Consiglio ha firmato pochi giorni fa un ordinanza “che ha autorizzato il commissario a nominare un Osservatorio (che sostituira’ l’attuale comitato tecnico scientifico e rispondera’ al commissario) che seguira’ passo passo tutte le operazioni. Sono molto soddisfatto del lavoro svolto“, ha concluso ricordando che le operazioni di monitoraggio proseguiranno fino al 2018 mentre “entro il 31 agosto” la ‘Concordia’ dovra’ essere completata la prima fase della messa in sicurezza “per evitare che scivoli sul fondale rendendo piu’ difficile il recupero. Ci confortano le condizioni meteo che avremo ora perche’ non vogliamo affrontare l’inverno senza che la nave sia in sicurezza“.

Il nostro impegno di tutelare l’ambiente e le attivita’ economiche e’ cominciato a gennaio e proseguira’ fino alla fine – ha sottolineato Onorato -. I controlli sulle acque danno risultati positivi anche grazie alle operazioni di ‘caretaking’. Dopo la rimozione ci sara’ comunque il ripristino ambientale dei fondali per la quale abbiamo incaricato l’Universita’ di Roma. La nave verra’ trasportata in un porto italiano per iniziare l’ultima fase: la demolizione“. Per quanto riguarda i risarcimenti “con il 64 per cento dei naufraghi, a eccezione dei familiari delle vittime, abbiamo trovato un accordo per l’indennizzo. E abbiamo il 6 per cento di casi legali che stiamo gestendo“. Parlando dell’ex comandante Francesco Schettino, Onorato ha preferito non commentare quanto stabilito dalla Cassazione che ha respinto gli arresti domiciliari per Schettino, asserendo che non e’ abile al comando. “Siamo convinti e crediamo che il comandante Schettino al momento dell’imbarco sulla Costa Concordia, cosi’ come per i precedenti imbarchi fin dal 2006, corrispondeva esattamente a quello che e’ previsto per ricoprire il ruolo di comandante“. Infine ha precisato che le navi Costa sono state dotate tutte di un software di controllo della rotta “ideale” che il comandate “puo’ comunque variare per esempio per esigenze meteo” ma che da’ “l’allarme in caso di variazioni“.

Il ministero dell’Ambiente ha inoltre proposto l’Istituzione di un “Osservatorio Ambientale“, composto dalle direzioni del ministero, dalla Commissione Via e dall’Ispra, per seguire costantemente le operazioni di rimozione che partiranno a breve. “Il progetto attraverso il quale l’Isola del Giglio sara’ ‘liberata’ dalla Concordia – afferma il Ministro Clini configura una operazione mai tentata prima d’ora e che risponde alle esigenze condivise di spostamento in tempi brevi della nave dal litorale dell’isola, ma tutto avverra’ con il pieno rispetto delle indicazioni a tutela dell’ambiente espresse dal ministero. Il piano di rimozione e’ stato sottoposto a una serrata istruttoria della Commissione VIA che ha formulato una articolata serie di raccomandazioni che sono state pienamente recepite ed incardinate nel verbale della conferenza decisoria che ha approvato il progetto“. “Resta inteso – ha concluso Cliniche, una volta messa in galleggiamento, la nave dovra’ essere trainata, nelle massime condizioni di sicurezza, nel piu’ vicino porto attrezzato, per ridurre al minimo i tempi e il tragitto del trasferimento con i connessi ulteriori rischi per il nostro mare“.

Credo che sara’ opportuno coinvolgere quanto piu’ possibile il territorio. Ora abbiamo davanti questa sfida e speriamo di fare presto e bene“, ha detto il governatore della Toscana Enrico Rossi. “L’essere stati scelti rappresenta un segnale forte per la qualita’ e la capacito’ delle imprese italiane nel gestire progetti delicati e senza precedenti come questo“, ha spiegato Silvio Bartolotti General manager di Micoperi che si e’ detto sicuro della conclusione delle operazioni “entro febbraio 2013“. “Siamo molto contenti di essere stati scelti per realizzare questa incredibile opera di recupero della Costa Concordia. Le nostre qualita’ ingegneristiche e l’esperienza che abbiamo maturato in questo ambito ci hanno consentito di presentare un progetto all’altezza delle aspettative – ha dichiarato Richard Habib, presidente di Titan Salvage -. Da oggi lavoreremo nell’ottica del rispetto dell’ambiente e della salvaguardia dell’habitat naturale“.

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