L’andamento del Monsone asiatico; precipitazioni ancora al di sotto della media, soprattutto nel nord dell’India

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La grande macchina del Monsone asiatico di SO ormai si è messa in moto da diverse settimane, favorendo l’avvento delle prime preziose piogge estive sulle terre del continente sub-indiano, arroventate dal grande caldo che ha caratterizzato la stagione primaverile, da fine Marzo ai primi giorni di Giugno. All’inizio di Giugno, come abbiamo già evidenziato in un precedente articolo, il Monsone di SO è partito sottomedia e in ritardo, con le prime piogge che hanno raggiunto lo stato sud-occidentale del Kelara e il Mysore solo ad inizio mese. Ora però il Monsone asiatico è in netta ripresa, con la progressiva estensione delle piogge, portate dall’umido flusso marittimo sud-occidentale proveniente dall’oceano Indiano settentrionale e dal mare Arabico, fin sugli stati dell’India centrale e successivamente nell’India settentrionale, dove l’arrivo delle piogge e dei forti temporali è invocato a gran voce dalle popolazioni indiane, ormai stanche della cappa irrespirabile di caldo e afa che attanaglia il paese asiatico. La nascita del Monsone avviene proprio fra la fine della stagione primaverile e l’inizio dell’estate, quando il sole raggiunge lo “Zenit” e l’intensa insolazione diurna determina un brusco riscaldamento delle terre emerse, fra l’entroterra indiano e l’area indo-cinese, che origina una profonda bassa pressione termica (minimo sui 990 hpa) sulla pianura del Gange.

Questa profonda depressione termica a sua volta aspira verso il continente sub-indiano aria molto umida, di origine marittima sub-equatoriale, generando l’umido flusso sud-occidentale che porta le intense piogge che nel periodo estivo inondano i paesi dell’Asia meridionale, dall’India fino alla Cina meridionale. Ma per attivare il grande meccanismo del Monsone asiatico occorre un grande spostamento latitudinale del famoso “fronte di convergenza intertropicale”, noto come “ITCZ”, che proprio sull’oceano Indiano e in prossimità delle coste dell’Asia meridionale raggiunge le massime fluttuazioni verso nord e sud. Difatti la linea dell’”ITCZ” durante l’inverno si stabilisce intorno i 10’ di latitudine sud, mentre durante l’avvento dell’estate boreale il “fronte intertropicale” si attesta attorno i 10’ di latitudine nord. Negli altri oceani tale spostamento è molto meno marcato, può superare di poco i 5-6’ di latitudine. Questo enorme fluttuazione del “fronte intertropicale” è generata da una traslazione altrettanto importante della “corrente a getto sub-tropicale” (che scorre a circa 250 hpa) operata dall’influenza della grande catena dell’Himalaya che con le sue vette sopra i 7000-8000 (tra cui l’Everest) diventa un ostacolo quasi insormontabile che devia il flusso originario del “getto” ed esercita una grande influenza dominante sul clima delle regioni limitrofe.

Circolazione dei venti a 200 hpa

La barriera eretta dall’Himalaya provoca per effetto dinamico d’ostacolo la traslazione ampliata dalla “Jet Stream”, il che comporta la traslazione del “fronte intertropicale”. A questo si aggiungono i notevoli “gradienti termici” orizzontali che si innescano fra le aree interne dell’Asia centrale, il Tibet e le grandi superfici oceaniche dell’oceano Indiano. Nel periodo estivo la formazione della depressione termica lungo le pianure del Gange attiva una sostenuta corrente sud-occidentale che dalle coste della Somalia comincia a spirare con grande vigore verso il mar Arabico e le coste dell’India occidentale. Questa particolare situazione barica accompagna lo spostamento verso nord dell’“ITCZ”. Le forti precipitazioni che avvengono sulle coste indiane occidentali, sono apportate dalle intense, spesso burrascose, correnti da SO e O-SO, chiamate “getti Somali“, visto la loro origine attorno le coste del Corno d’Africa. Queste correnti sud-occidentali sono molto umide a causa del loro passaggio obbligato sulle superfici sub-equatoriali dell‘oceano Indiano. Le piogge si intensificano ulteriormente quando queste correnti interagiscono con i primi rilievi himalayani, nel loro moto verso nord-est. Fino ad ora l’andamento delle precipitazioni legate al flusso del Monsone di SO è stato al di sotto della media del periodo, nonostante il recupero di questi ultimi giorni. Finora le precipitazioni registrate non sono andate oltre i 62 mm, su una media che dovrebbe mantenersi sugli 84.3 mm.

Le piogge più consistenti si sono registrate lungo le coste dello stato del Kelara e nel Mysore, dove si fa più forte l’effetto “stau” (sbarramento orografico) esercitato dai monti del Ghati occidentali agli umidi e moderati venti da SO e O-SO provenienti dal mare Arabico. Piogge persistenti, ma ancora non particolarmente abbondanti, stanno interessando pure gli stati del nord-est dell’India, ai piedi del settore orientale della catena montuosa dell’Himalaya, come l’Assam e l’Arunacha Pradesh. Anche qui le precipitazioni sono fortemente enfatizzate dal notevolissimo “stau” offerto dall’insuperabile barriera dell’Himalaya, che blocca i flussi umidi marittimi provenienti da SO e S-SO, originando estesi annuvolamenti che producono piogge intense e persistenti che alimentano e ingrossano i grandi bacini idrografici che dai monti himalayani si versano in direzione delle pianure del Bangladesh e dell’India settentrionale, portando dietro di se un enorme scia di detriti e sedimenti che finiscono sul golfo del Bengala tramite le foci del Gange. Precipitazioni molto più modeste e irregolari hanno invece colpito l’India centrale, con temporali e piogge sparse. Qui un intensificazione delle piogge è attesa fra i mesi di Luglio e Agosto. Più consistente è il deficit idrico sugli stati più settentrionali dove, a parte qualche locale temporale di calore, le precipitazioni sono risultate pressoché assenti. In particolare negli stati del nord-ovest, come il Rajasthan, l’Haryana e il Punjab, non è arrivata alcuna precipitazione e il gran caldo, con temperature ben oltre i +40°, e il clima secco continuano a farla da padrone. Nei prossimi giorni gli umidi venti da O-SO e SO continueranno ad investire la penisola indiana e il golfo del Bengala, continuando ad apportare nuove precipitazioni che risulteranno più intense fra il Kelara e le coste del Mysore. Precipitazioni piuttosto abbondanti sono attese su tutto il territorio indo-cinese. Sul finire di settimana una intensificazione delle umide correnti da SO è attesa sul golfo del Bengala, con deboli mareggiate attese lungo le coste del Bangladesh e il Myanmar occidentale.

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