Promuovere un nuovo approccio all’agricoltura per sfuggire ai combustibili fossili. Questo, in sintesi, il concetto espresso da un recente rapporto della Fao ‘Energy-smart food for people and climate’ citato da Global bioenergy partnership (Gbep). Secondo il report c’e’ ”crescente preoccupazione nella comunita’ globale per l’alta dipendenza da combustibili fossili da parte del settore globale dei prodotti alimentari”. L’energia da combustibili fossili ”ha aumentato la meccanizzazione agricola, dato impulso alla produzione dei fertilizzanti e migliorato la trasformazione ed il trasporto dei prodotti alimentari”. D’altro canto, ”i prezzi alti e fluttuanti dei combustibili fossili insieme ai dubbi riguardanti la loro futura disponibilita’ stanno a significare che il sistema agro-alimentare ha bisogno di muoversi verso un modello di ‘energia intelligente”’. Il settore alimentare – afferma Gbep – rappresenta attualmente circa ”il 30% del consumo totale di energia del mondo e contribuisce per oltre il 20% delle emissioni totali di gas serra. La grande sfida che il mondo affronta oggi e’ lo sviluppo di sistemi alimentari globali, che emettano meno emissioni di gas serra, assicurino un approvvigionamento energetico sicuro e rispondano alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia”. Questa trasformazione, si dice nel rapporto, sara’ necessaria lungo tutta la catena di produzione alimentare: dovra’ fare affidamento di piu’ su sistemi energetici a basse emissioni di carbonio e utilizzare l’energia in modo piu’ efficiente; rafforzare il ruolo delle energie rinnovabili all’interno dei sistemi alimentari; fornire un piu’ ampio accesso ai servizi di energia moderna per lo sviluppo e allo stesso tempo sostenere il raggiungimento di obiettivi nazionali di sicurezza alimentare e sviluppo sostenbile. Vengono forniti esempi di energia intelligente sia per imprese di piccola che di larga scala per l’intero settore alimentare, ricordando anche l’importanza della riduzione degli sprechi alimentari e del miglioramento dell’accesso a servizi energetici. La Fao ha poi in corso anche un altro progetto ‘Bioenergia, criteri e indicatori di sicurezza alimentare” (Befsci) che dal 2009 si occupa di analizzare le relazioni tra le bioenergie e la sicurezza alimentare per aiutare nelle scelte i decisori politici in materia di sviluppo delle bioenergie. Sono cosi’ state redatte una serie di buone pratiche ambientali che possono essere implementate dai produttori di materie prime per le bioenergie per ridurre i rischi di impatti ambientali e assicurare un contributo ai cambiamenti climatici.