Aumenta l’inquinamento dell’aria per cause naturali: Mediterraneo a rischio per sabbia del Sahara e spruzzi delle mareggiate

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Non sono solo le fabbriche, le auto ed il riscaldamento ad inquinare l’aria, l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) ha infatti pubblicato un rapporto dove su 42 casi di inquinamento segnalati in Spagna ben 18 sono stati causati da fenomeni naturali, come la sabbia del Sahara sollevata dal vento, gli incendi boschivi ed il sale disperso nell’aria dagli spruzzi delle onde frangenti. Secondo l’Osservatorio della Sostenibilita’, un’organizzazione spagnola indipendente, il territorio iberico e’ particolarmente esposto alle polveri provenienti dall’Africa e la situazione e’ destinata a peggiorare nel prossimo futuro proprio a causa del cambiamento climatico. Altri dieci Paesi, tra cui l’Italia, la Grecia e Cipro hanno registrato livelli di inquinamento superiori ai limiti di legge a causa di particelle naturali. Secondo Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’AEA. Le autorita’ locali dovrebbero compiere sforzi supplementari per ridurre l’inquinamento atmosferico dipendente da cause non naturali perche’ l’effetto cumulativo di particelle artificiali e naturali e’ dannoso per la salute. Una prevenzione particolare andrebbe fatta sugli incendi che nel 90% dei casi sono provocati da attivita’ umane. L’Organizzazione Mondiale della Sanita’ segnala che l’esposizione all’inquinamento se nel breve termine puo’ causare difficolta’ respiratorie, nel lungo porta a complicazioni polmonari ed alla riduzione delle aspettative di vita. Ma se una direttiva del 2005 della Ue prevede la riduzione dell’inquinamento del 20% entro il 2020, il calcolo da fare e’ complicato perche’ dalla riduzione sono escluse le fenomenologie naturali ed in ogni Paese le misurazioni dei fattori inquinanti antropici sono fatte con metodologie diverse difficilmente valutabili in modo coerente.

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