Nel Mar Tirreno centrale, al largo della costa nord-orientale della Sardegna, il Gruppo ricerche cetacei dell’Università di Sassari ha avvistato un raro esemplare di delfino mesoplodonte. Un evento inaspettato, lo definisce l’Ente Parco di la Maddalena, avvenuto durante l’attività di ricerca, “un evento rarissimo, dal momento che le segnalazioni ufficiali di mesoplodonte nella storia del Mediterraneo sono quattro, di cui tre ascrivibili ad esemplari morti nel corso di spiaggiamento“. “L’avvistamento del mesoplodonte nei mari sardi – ha sottolineato l’Ente – è un importante risultato per studenti e ricercatori del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio (Dipnet) dell’Università di Sassari, perché premia anni di lavoro e raccolta dati su altre sette specie di cetacei. La verifica delle ipotesi sperimentali conferma l’importanza a livello nazionale ed internazionale della ricerca di base e applicata delle Università sarde, mirata alla valorizzazione sostenibile e alla conservazione della biodiversità e delle biorisorse marine della Sardegna“. La scoperta si inserisce all’interno del progetto di ricerca “Cetacei pelagici dei mari della Sardegna: una biorisorsa prioritaria“, coordinato da Renata Manconi del Dipartimento di Scienze della Natura e del Territorio dell’Università.
Finora gli studiosi del Dipnet erano soliti incontrare anche lo zifio, un grosso delfino elusivo e molto localizzato. Gli zifidi (odontoceti: cetacei con denti). detti comunemente “balene dal becco” per la tipica forma del muso, sono tra i cetacei meno conosciuti e vengono considerati “specie criptiche”, al punto che alcuni di essi non sono mai stati osservati vivi, ma studiati esclusivamente sulla base di esemplari spiaggiati. Rispetto ai pur elusivi zifi, i misteriosi mesoplodonti hanno dimensioni simili (4-6 metri) ma si distinguono per il rostro piu’ lungo e due soli denti presenti ai margini laterali della mandibola. Alcune specie vivono in Atlantico, prediligendo acque fredde. L’inaspettato incontro con il mesoplodonte e’ avvenuto durante l’attivita’ di ricerca in collaborazione con aziende di whale watching. I ricercatori hanno raccolto dati su un evento rarissimo, dal momento che le segnalazioni ufficiali di mesoplodonte nella storia del Mediterraneo sono 4, di cui 3 ascrivibili ad esemplari morti nel corso di eventi di spiaggiamento.