Caldo e siccità anche in Puglia e Basilicata, ma gli invasi sono ancora pieni e non ci sono problemi

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Sono abbondanti le riserve di acqua negli invasi lucani che servono oltre alla Basilicata anche la vicina Puglia. Ce n’e’ abbastanza per stare tranquilli per due anni e forse piu’, se non fosse che il caldo torrido sta intaccando tali riserve con un prelievo massiccio, soprattutto per usi irrigui, ed in entrambe le regioni si sta pianificando una lotta agli sprechi. Attualmente nelle dighe della Basilicata sono registrate scorte per 530 milioni di metri cubi, nello specifico 321.609.000 a Monte Cotugno, 108.067.000 al Pertusillo, 60.292.888 a San Giuliano, 20.864.659 a Camastra, 19.506.030 al Basentello ed 1.595.000 al Gannano. Dagli invasi e dai potabilizzatori in territorio lucano passa anche l’acqua che disseta la Puglia, in particolare da Monte Cotugno (sbarramento del fiume Sinni) e dal Pertusillo (schema idrico del fiume Agri); l’Acquedotto Pugliese integra poi con proprie riserve come la diga di Occhito, che rientra nello schema idrico del fiume Fortore. Le due regioni sono unite da un accordo quadro in base a cui la Puglia paga alla Basilicata i costi industriali e l’impatto ambientale che quest’ultima sostiene per la tenuta delle infrastrutture idriche sul proprio territorio.

Intanto si pianificano piani di razionalizzazione in quanto, con il caldo eccessivo, si registrano in Basilicata prelievi molto dispendiosi tanto che in alcuni Comuni, per consentire di riempire i serbatoi, in qualche caso e’ stata adottata la sospensione dell’erogazione notturna. Tali prelievi vengono soprattutto addebitati a sprechi per scopi irrigui. Nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno emerge inoltre un calo di 110 milioni di metri cubi negli invasi lucani sebbene ci siano state le ingenti nevicate di inizio anno. Nonostante questo dato la situazione attuale non crea alcun preallarme in quanto dall’andamento delle disponibilita’ idriche si osserva anche che i livelli raggiunti l’anno scorso erano da record tanto che Monte Cotugno, il piu’ grande invaso lucano nonche’ il piu’ grande d’Europa in terra battuta, aveva raggiunto il suo limite massimo di quasi 400 milioni di acqua raccolta. Anche il Pertusillo nel mese di luglio dello scorso anno era ai livelli massimi.

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Un invito alla razionalizzazione dell’acqua piu’ pressante arriva dalla Puglia. La diga di Occhito registra oggi una disponibilita’ di 116 milioni di metri cubi, piu’ che dimezzata rispetto al potenziale utilizzabile (250 mln). Cosi’ il Consorzio per la bonifica della Capitanata ha diramato un forte appello ad evitare ”inutili sprechi, tenendo presente che allo stato non e’ possibile prevedere erogazione di acqua per le seconde colture”. Il Consorzio rileva che ”gli eccessi di irrigazione, che si stanno attuando in questi giorni, non solo non portano beneficio alle colture ma riducono la disponibilita’ di acqua nelle fasi successive”. Intanto la Regione Puglia, fortemente dipendente dalle scorte lucane, ha avviato un programma di maggiore autonomia per l’approvvigionamento idrico, soprattutto con il potabilizzatore di Conza, in Campania.

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