di Gianni Basi – Mi sono accorto che su molti giornali, e non solo sul numero sterminato di quelli specializzati, prosperano più che mai gli oroscopi. Dagli “ermetici”, sulla falsariga di quelli della scomparsa Linda Wolf (…Sagittario: “non tutte le ciambelle riescono col buco”; Gemelli: “se non è oggi può essere domani”; Pesci: “pazientate”), ai “logorroici” come quelli sciorinati da cosiddetti esperti come Branko o Paolo Fox che, in previsioni catastro-amorose e salutar-lavorative, si somigliano assai. Mi invento un loro tipico parto cesareo?: “…Con Luna e Venere favorevoli dovreste rinunciare alla pigrizia e fare le giuste mosse per dipanare la matassa sia dei sentimenti che delle aspettative. Ignorate le malelingue e proseguite sulla via dell’ottimismo facendo però attenzione all’incrocio fra Marte e Giove perchè, in questo caso, potrebbero verificarsi eventi sfavorevoli inaspettati che comunque, evitando passi falsi, risolverete”. Vi sarete forse chiesti a quale segno si rivolge questa esemplare e confortevole previsione, ma potevate non chiedervelo, tanto, quelle patinate parole, potevano e possono valere per chiunque. Resta perciò il mistero di come facciano miliardi di persone a leggersi queste fesserie giorno per giorno. Senza contare i presunti astrologi e maghi televisivi. Di solito, buffi pseudo-giovinotti coi capelli farciti di gel e coi vistosi pettorali impreziositi di ciondoli e collane mezze cinesi, e balde donne dalla quarantina in sù, larghe vesti a fronde e merletti di Boemia, accenti tra l’ostrogoto e il sannita verace (da far capire in fondo solo ciò che “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”). Giochicchiano con le carte e, dal tono di voce della persona al telefono, “vedono” se sia meglio chiedere se uno sta poco bene, se sta per essere lasciato, o ripreso, oppure se è in cerca di lavoro o anche se sta per impiccarsi. A seconda delle risposte, rincarano la dose sul perfido punto “g” (gabbatore) individuato, e poi, di netto, passano ad invitare il soggetto a chiamare “in privato” perchè “certe cose non si possono fare sentire in giro” e perchè, soprattutto, così il guadagno di questi impostori si gonfia a dismisura. Ora, dico: sappiamo tutti che le cose vanno più o meno così, eppure non facciamo che alimentare un gioco sporchissimo e falsissimo riuscendo a soddisfarci per un verdetto positivo (che non significherà niente) o dolerci per una sentenza negativa (che significherà ancora meno). Ormai, non si contano più i canali televisivi totalmente incentrati su oroscopi e almanacchi astrologici. Ce n’è uno che propone a raffica tre, quattro, cinque oroscopi al giorno, e a distanza di poche ore l’uno dall’altro. Probabilmente, e inquietantemente, diversi l’uno dall’altro… Pensare che il termine “oroscopo”, horaskopèo in origine, nacque volendo semplicemente significare “guardare l’ora”. L’ora dettata dalla posizione del sole, della luna, delle clessidre, dell’ombra degli obelischi, di quando si svegliavano i galli, di quando la sera era pronta la cena, di dimmi quando tu verrai dimmi quando quando quando. Poi fu inventato l’orologio, e ci si poteva fermare là. No: abbiamo messo di mezzo le stelle, le carte, i ciondoli, i pendolini, il grandissimo Mago Forest e via dicendo. Costruendoci sopra una boiata così pazzesca da fare impallidire anche quella della (bistrattata alla grande, siamo sinceri) corazzata Potemkin.