Si e’ esteso su una superficie di circa 80 ettari di bosco ad alto fusto, tra cui cerri, faggi e castagni, l’incendio divampato in mattinata nella riserva naturale del lago di Vico, in provincia di Viterbo. Per tentare di arginare l’avanzata delle fiamme, alimentate dal vento, sono all’opera ben quattro mezzi aerei: un canadair e tre elicotteri, un CH 47 dell’esercito, un velivolo di grandi dimensioni con doppio rotore, e due della Prociv regionale. Imponente anche lo schieramento di uomini a terra: sono infatti impegnate varie squadre di vigili del fuoco, tanto che il comandante provinciale Luciano Garofano ha fatto rientrare numerosi pompieri dal riposo o dalle ferie, sette moduli della protezione civile e alcune pattuglie della forestale. Le operazioni sono coordinate dai tecnici del Dos (Direzione operazioni spegnimento) della forestale, che dirige sia i lanci d’acqua dai mezzi aerei che le squadre a terra. Intanto il fuoco continua ad estendersi lungo le pendici del cratere vulcanico nel versante di Poggio Nibbio. I danni ambientali s’annunciano pesantissimi.