Ho più volte ribadito che la statistica in meteorologia non conta niente. Lo so, è difficile crederlo, ma è la stessa illusione che vivono i giocatori del lotto: l’idea che un numero se non esce da molto tempo debba per forza uscire o che, se è uscito tante volte, se ne debba star buono nella sua urna per un pò.
Quanti di noi avranno pensato “ma quando finisce questo caldo?”. Però non possiamo dire che, siccome ha fatto caldo per 2 mesi estivi su 3, il terzo ci debba concedere una tregua. Inoltre c’è una preponderanza tra l’estensione delle grandi massa d’aria africane che si estendono per migliaia di chilometri e la situazione che dovrebbe aversi per contrapporvi una piccola iniezione di aria fredda e instabile, che percorre percorsi molto più sottili spazialmente, in un periodo in cui le basse pressioni sono rintanate a Nord. Anche i britannici saranno stufi del loro maltempo, statene certi, e non c’è ragione che là smetta di piovere più di quanta ne abbiamo noi per aspettarci delle depressioni. Poi se vogliamo a tutti i costi parlare di riscaldamento globale dobbiamo fare i conti con qualcosa in più del nostro orticello. In effetti la temperatura si sta ancora alzando, pur mostrandosi stazionarie le emissioni di CO2, e questo è il dato di giugno. Naturalmente se andate a parlare del riscaldamento globale a un pugliese piuttosto che a uno scozzese avrete due reazioni decisamente diverse, a meno che sia molto informato sulla materia (e con l’informazione meteo italiana non siamo favoriti).
Ritengo che la natura tenda a preferire la strada già segnata, e per ora è molto più comodo lasciare che le cose stiano come sono. L’anomalia, casomai, è nella quasi totale assenza di correnti atlantiche, che si ripete troppo spesso da un trentennio, mentre le situazioni di blocco non si contano. E questo è un male sia quando ci troviamo a maledire il caldo, che quando piangiamo per la distruzione delle alluvioni. Alluvioni che, per fare gli stessi danni, devono essere meno intense che in altri luoghi meglio attrezzati. Sembra che in Italia in effetti, ci siano ben pochi tipi di tempo che non ci mettono in difficoltò, o di cui non ci lamentiamo.
Ma perchè continua a far caldo? E quanto durerà?
