Dopo la breve pausa dei giorni scorsi, che nelle regioni settentrionali è stata caratterizzata dallo scoppio di intensi temporali di calore che hanno colpito il Piemonte, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia con forti rovesci e qualche occasionale grandinata, il caldo purtroppo è destinato a tornare, accompagnando l’imminente fine settimana. Ancora una volta l’anticiclone sub-tropicale libico-algerino torna alla ribalta a causa del progressivo indebolimento del flusso zonale alle medio-alte latitudini oceaniche indotto da un sensibile rallentamento della “corrente a getto” in sede euro-atlantica. Un copione già visto e rivisto nei giorni scorsi che dovremo abituarci a rivedere anche nelle prossime settimane. Il rapido scioglimento della banchisa dell’Artico in molte aree del mar Glaciale Artico sta generando un progressivo indebolimento dei “gradienti termici orizzontali” e dei “gradienti di geopotenziali” che tradizionalmente si instaurano fra la regione artica e la fascia temperata delle medie latitudini. Ma l’indebolimento dei “gradienti termici orizzontali” e dei “gradienti di geopotenziali” tra le medie e alte latitudini ha come primo risultato un sensibile indebolimento della portata del ramo principale della “Jet Stream”, con una sua conseguente ondulazione, e dell’umido flusso zonale nella fascia temperata.
Ciò contribuisce a stabilire degli impianti circolatori più meridiani che determinano intense ondate di calore e una persistenza delle anomalie termiche positive su aree geografiche particolarmente vaste, rendendo le configurazioni barica molto più stabili nel tempo, anche per settimane o mesi (l‘esempio degli USA quest‘anno). Ormai è assodato come il notevole riscaldamento dell’Artico in genere ha come prima ripercussione un notevole rallentamento del flusso zonale che domina lungo le medie latitudini, dirigendo l’andamento meteo/climatico sui vari continenti. L’indebolimento delle correnti occidentale si avverte soprattutto alle quote medio-alte della troposfera, con un forte rallentamento del ramo principale della “Jet Stream”, che sovente si presenta fra i 30° e i 60° di latitudine nord e sud, ai confini fra la Cella di Hadley e di Ferrel. Perdendo buona parte della sua forma la “Jet Stream”, per una nota legge fisica, comincia ad ondularsi su se stessa creando delle grandi onde su scala planetaria, meglio note come le “onde di Rossby”.
Le “onde di Rossby”, lunghe da 1.000 a 10.000 km, si formano con una precisa successione di tempi e tendono a muoversi da ovest verso est, con una velocità di propagazione che è direttamente proporzionale alla loro lunghezza e alla velocità media di spostamento delle correnti nell’alta troposfera. Nel periodo primaverile ed estivo, quando inizia l’arretramento dei ghiacci marini della banchisa del Polo Nord e il vortice polare (caratterizzato da geopotenziali bassi alla quota di 500 hpa) comincia gradualmente ad indebolirsi e a restringersi su una determinata area del mar Glaciale Artico, le “onde di Rossby” tendono a rallentare la loro velocità di propagazione da ovest ad est, originando dei Pattern climatici abbastanza durevoli che potrebbero portare ad una maggiore probabilità di eventi meteorologici estremi che derivano da condizioni prolungate, come siccità, inondazioni, ondate di freddo o avvezioni d’aria calda con onde mobili di calore insistenti per intere settimane. Questa circolazione più meridiana, indotta dal rallentamento della “corrente a getto” che genera le grandi ondulazioni planetarie, è anche la principale causa delle latitanza dell’anticiclone oceanico delle Azzorre dal Mediterraneo.
L‘azzorriano, invece di distendersi con il proprio bordo orientale verso il mar Mediterraneo centro-occidentale, tende a rimanere relegato in pieno Atlantico, propagandosi con i propri elementi verso le alte latitudini, fino a lambire l’Islanda e le coste più meridionali della Groenlandia. Sul Mediterraneo si viene cosi a scavare una “lacuna barica” permanente che viene prontamente colmata dalla risalita dell’opprimente e caldo anticiclone sub-tropicale libico-algerino. Questo approfittando delle ondulazioni cicloniche (saccature) che affondano sul vicino atlantico, davanti la costa portoghese, tende a gonfiarsi, posando i propri elementi più settentrionali (la cosiddetta “cupola”) tra la Spagna e l’Italia, originando le intense avvezioni calde che in questo periodo investono le nostre regioni, facendo schizzare i termometri oltre i +39° +40°. Questo trend pare destinato a durare per buona parte del periodo estivo, condizionando l’andamento meteo/climatico dell’intera stagione. Questo trend pare destinato a durare per buona parte del periodo estivo, condizionando l’andamento meteo/climatico dell’intera stagione. Nel corso del weekend, mentre l’azzorriano resterà relegato con i propri elementi in pieno atlantico, una ampia saccatura, propagata da una circolazione depressionaria a carattere freddo posizionata nel tratto di mare fra il Finnmarks e le isole Svalbard, scivolerà verso le isole Britanniche e l’Atlantico portoghese.
Questo affondo ciclonico, passando per il Regno Unito, andrà a rinvigorire un’area depressionaria presente sull‘Inghilterra, ben strutturata nei medi e alti strati della troposfera, con un nocciolo freddo sui -20° a 500 hpa (5300 metri). Tra la giornata di domani e quella di domenica questa circolazione depressionaria, ben strutturata in quota, rimarrà collocata proprio sopra l’Inghilterra, favorendo una contemporanea risalita della “cupola” anticiclonica nord-africana, attualmente centrata con i propri massimi barici sopra l’Algeria centrale, verso il bacino centro-occidentale del mar Mediterraneo, con l’attivazione di un debole ma caldo e secco flusso sud-occidentale che dall’entroterra desertico algerino si muoverà verso la Sardegna e l’Italia centro-settentrionale. Il promontorio anticiclonico nord-africano estenderà i propri elementi verso l’Italia settentrionale, con il conseguente scorrimento, lungo il suo bordo più occidentale, di masse d’aria molto calde e secche, d’estrazione sub-tropicale desertica, che raggiungeranno le nostre regioni, venendo ulteriormente scaldate dai fenomeni di “Subsidenza atmosferica” (correnti discendenti che comprimono l’aria nei bassi strati riscaldandola e deumidificandola) tipici dei regimi anticiclonici. Per questo i valori termici saliranno progressivamente, fino a toccare picchi di oltre i +38° +39° +40° in diverse località interne del centro-sud peninsulare e di Sicilia e Sardegna, specie fra domenica e lunedì. Le temperature più elevate si dovrebbero registrare nelle aree più interne della Sardegna e della Sicilia dove fra domenica e lunedì saranno probabili dei picchi superiori ai +39° +40°, localmente anche più. Sarà proprio il gran caldo a condizionare il prossimo weekend di Luglio che si presenterà stabile e soleggiato su quasi tutte le regioni, grazie all’azione dell’alta pressione sub-tropicale africana che renderà i cieli sereni o poco nuvolosi, con probabili velature in quota. Solo sulle Alpi e nelle Prealpi il passaggio di qualche infiltrazione umida in quota potrà favorire lo sviluppo di qualche temporale di calore, specie tra il pomeriggio e le ore serali, in rapido esaurimento dalla serata successiva.
PREVISIONI
SABATO 7 LUGLIO 2012
Al mattino sulle regioni del nord avremo tempo stabile e soleggiato, pur con qualche nube di passaggio sulle regioni di nord-est, in particolare sulle coste fra Veneto e Friuli, mentre sulle Alpi centro-occidentali si vedranno delle stratificazioni. Prevale il bel tempo sulle restanti regioni, con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi, salvo qualche modesto annuvolamento mattutino sui rilievi. Bel tempo e clima piuttosto caldo e soleggiato sulle isole maggiori.
Nel pomeriggio un po’ di instabilità sarà presente solo lungo l’arco alpino e sulle Prealpi, dove si formeranno degli annuvolamenti cumuliformi a carattere isolato che daranno la stura a qualche rovescio o a dei brevi temporali, specie tra la Valle d’Aosta, le Alpi centro-occidentali e lungo i confini dell’Alto Adige. Il bel tempo prevarrà sulle rimanenti regioni, con prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi, salvo degli isolati addensamenti cumuliformi che si formeranno sui rilievi più interni della dorsale appenninica. Clima molto caldo e soleggiato sulle due isole maggiori.
DOMENICA 8 LUGLIO 2012
L’alta pressione nord-africana garantirà condizioni di piena stabilità su quasi tutte le nostre regioni. I cieli spazieranno dal sereno al poco nuvoloso, specie sulle regioni del centro-sud e sulle due isole maggiori dove il tempo sarà soleggiato per l’intero arco di giornata. Solo sulla regione alpina, durante la tarda mattinata, si svilupperanno degli annuvolamenti cumuliformi a carattere sparso, in fase di ulteriore sviluppo.
Nel pomeriggio un po’ di instabilità sarà presente solo lungo l’arco alpino e sulle Prealpi, dove si formeranno degli annuvolamenti cumuliformi che evolveranno in Cumulonembi, portando degli acquazzoni e dei temporali, localizzati principalmente tra la Valle d’Aosta, l’alto Piemonte e l’Alto Adige. Sul resto delle regioni del nord prevarrà la stabilità, con cieli poco nuvolosi o al più parzialmente nuvolosi. Ancora tanto sole e prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi sul resto delle regioni, in particolare al centro-sud e sulle due isole maggiori.
TEMPERATURE
Sono attese in netto rialzo nel fine settimana per l’afflusso di aria molto calda in alta quota. Il rialzo termico sarà più intenso su Sardegna, Sicilia e sud peninsulare, dove fra domenica e lunedì i valori termici saliranno progressivamente, fino a toccare picchi di oltre i +38° +39° +40° in diverse località interne del centro-sud peninsulare e di Sicilia e Sardegna, specie fra domenica e lunedì. Le temperature più elevate si dovrebbero registrare nelle aree più interne della Sardegna e della Sicilia dove fra domenica e lunedì saranno probabili dei picchi superiori ai +39° +40°.
VENTI
Spireranno in genere deboli con regime di brezza nei tratti sottocosta. Venti moderati da NO soffieranno fra il Canale d’Otranto e lo Ionio orientale.
MARI
Da quasi calmi a poco mossi, localmente mosso a largo lo Ionio orientale davanti le coste greche.
TENDENZA PER LA PROSSIMA SETTIMANA
In settimana l’anticiclone libico-algerino si intensificherà ulteriormente sul bacino centrale del Mediterraneo, con una recrudescenza del caldo su Sicilia, Sardegna meridionale, Calabria, Basilicata e Puglia, dove i termometri potranno schizzare sopra i +38° +40° all’ombra. Purtroppo, vista la stagnazione delle configurazioni bariche sullo scacchiere europeo, questa ondata di calore sembra destinata ancora a lungo, almeno fino alla meta del mese, colpendo con durezza le regioni del sud e favorendo un ulteriore riscaldamento delle acque superficiali del “mare Nostrum” intorno l’Italia. Al nord la calura sarà meno intensa, ma verrà accompagnata da elevati tassi di umidità relativa che acuiranno l’afa, specie sulla pianura Padana e lungo le aree costiere, con temperature comprese fra i +32° e i +34° +35°.