E’ in corso l’ultima parte di una ricerca in Nicaragua finanziata dalla National Science Foundation nel 1999, che mira a studiare i movimenti tettonici e a raccogliere dati che potrebbero aiutare a predire i terremoti. A capo del progetto c’è Glen Mattioli, professore di scienze ambientali e della Terra, accompagnato da quattro studenti del settore. “Il Nicaragua è una zona che presenta variazioni importanti nei suoi processi tettonici“, ha detto Mattioli. “Ha sperimentato grandi e devastanti terremoti in passato, e questo ci permette di poter raccogliere una grande quantità di dati”, continua il ricercatore. I processi tettonici hanno una correlazione con i movimenti delle placche della crosta terrestre, e il team utilizzerà GPS ad alta precisione per registrarne i movimenti. Rimarranno in Nicaragua per 18 giorni, durante i quali prenderanno rilevamenti da 40 punti complessivi, sei per volta. “Questi GPS non sono come quelli normali in quanto offrono molte più informazioni e soprattutto più precise e dettagliate su ogni punto della superficie della Terra”, dice il team. I GPS verranno lasciati nei vari punti per due giorni e mezzo, quindi utilizzando i dati di ciscun sistema, conosceranno i dettagli dello spostamento complessivo. “Le placche terrestri si muovono, e sapere di quanto esse si siano spostate, può fornire indicazioni sullo stress accumulato in quell’area e in quel lasso temporale”, spiega Mattioli. “Se lo stress raggiunge o supera il valore della potenza resa, si verifica un terremoto “, ha detto Mattioli. “La fisica in questione è complessa, ed è per questo che non è molto facile prevedere l’esatto momento in cui avverrà un terremoto”, conclude lo scienziato.