Nel caso di aggressione di una donna a Roma da parte di due rottweiler ”il caldo puo’ avere inciso, perche’ lo risentono tutti i mammiferi. Anche noi diventiamo piu’ aggressivi. Il problema non sta nella razza, considerata da alcuni pericolosa, ma nella gestione nel cane, sia nell’aspetto relazionale che per lo stato di salute dei due esemplari”. Lo ha detto il vicepresidente dell’Associazione nazionale Medici Veterinari (Anmvi) Raimondo Colangeli, che sottolinea l’importanza di una ”adozione responsabile” quando si sceglie di avere un animale in casa. ”Nel 2012 un cane, almeno in ambiente urbano, deve essere di compagnia, non da guardia. Per quello basta Beghelli”. L’episodio ”e’ grave, e’ stata una aggressione seria da parte di due ‘bestioni’ di circa 60 Kg, e ora i medici del Sant’Andrea stanno affrontando anche il problema della sepsi” ha commentato Colangeli. Tuttavia, ha osservato ancora, ”non risolviamo il problema con la lista delle razze pericolose, perche’ tutto puo’ diventare pericoloso se si trascura la socializzazione responsabile sia intraspecie (con altri cani) che con l’uomo. Con i rottweiler va forse fatto piu’ lavoro sulla socializzazione, ma quello che serve e’ il ripristino dell’Ordinanza del ministero della Salute per la prevenzione delle aggressioni canine e la tutela dell’incolumit… pubblica”. ”L’ordinanza – conclude il presidente dell’Anmvi Marco Melosi – rivela tutta la sua importanza ad ogni episodio di aggressione. Ci restituiscano uno strumento normativo che era il fiore all’occhiello del nostro Paese in fatto di cultura del possesso responsabile dei cani, e anzi lo trasformino in uno strumento legislativo piu’ duraturo”.