E’ salito a quasi 90 (87 accertati) morti il bilancio, purtroppo ancora parziale, di un’autentica tempesta che nelle scorse ore ha colpito la regione russa di Krasnodar, sul Mar Nero. Il numero dei morti accertati, infatti, è salito a 87, secondo quanto reso noto dalla polizia locale. Finora sono stati rinvenuti 76 corpi, tra cui quello di una bambina di 10 anni, nel distretto di Krymsk, il più colpito dalle inondazioni; altre nove persone sono morte a Gelendzhik, una località balneare sul Mar Nero, e due nel porto di Novorossiisk; il bilancio sembra destinato ad aggravarsi dato che numerosi corpi sarebbero stati trascinati in mare. Secondo quanto reso noto dalle autorità della provincia di Krasnodar le piogge hanno investito un’area in cui risiedono almeno 13mila persone e che ospita numerosi centri vacanze. Intanto il grande porto di Novorossiisk ha bloccato i carichi delle navi e interrotto l’export di petrolio. E’ stata inoltre ordinata l’evacuazione di migliaia di residenti. Il premier Dmitri Medvedev ha chiesto alle autorita’ locali di venire costantemente informato della vicenda, affermano le agenzie russe, mentre anche una trentina di treni nel distretto si sono fermati. Stando al portavoce dipartimento per le emergenze, Igor Zhelyabin, la furia ‘‘e’ stata davvero impressionante. Anche i semafori sono stati portati via dal vento. Centinaia di case sono state portate via dal vento”. La compagnia petrolifera che gestisce l’export del petrolio, Transneft, ha fermato tutte le sue navi, ha detto il portavoce Igor Dyomin: ”Abbiamo bloccato le spedizioni, a causa della tempesta. La regione e’ in pieno collasso per i trasporti”. La polizia ha innalzato il numero di agenti ”anche per evitare atti di sciacallaggio di massa”, ha detto un portavoce. Nella regione di Gelendzhik, oltre 22mila persone e un ospedale sono rimasti senza elettricita’. Il traffico sulla ferrovia Krymskaya-Bakanskaya e sull’arteria stradale Krasnodar-Novorossiisk e’ stato interrotto.
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