Siccità in Veneto, -70% per la produzione di soia e mais!

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E’ un bollettino dell’aridita’ quello stilato da Coldiretti Veneto esito di un inverno non piovoso che ha lasciato la falda acquifera al di sotto del livello storico. L’assenza di piogge dal 15 di giugno scorso non ha incrementato le portate medie dei fiumi di pianura e soprattutto ha creato nelle zone gia’ colpite da una severa riduzione degli apporti idrici una vera e propria siccita’. La situazione relativamente alle coltivazioni di mais, coltura che rappresenta in Veneto il 40% della produzione nazionale, e’ infausta. Da Venezia fino a Rovigo passando per Padova dove maggiormente si concentrano gli ettari vocati a granoturco il calo della resa e’ stimato in oltre 7 milioni di quintali (rispetto ai 10 milioni preventivati). Va un po’ meglio per il raccolto di soia che potrebbe essere ancora recuperato nonostante la perdita e’ intorno al 560 mila quintali (esattamente la meta’ delle stime). ”I danni – secondo Coldiretti Veneto – vanno dal 15% nell’alto veneziano fino al 70% nel basso polesine, con la fascia padovana intorno al 50%. Sono quindi le aree della bassa pianura quelle piu’ colpite, tant’e’ da piu’ parti e’ stato chiesto lo stato di calamita’. La situazione drammatica non interessa solo le grandi estensioni ma anche la campagna ortofrutticola che se non raggiunta dall’intervento del sistema irriguo rischia di veder compromessa qualita’ e quantita’ di produzione: pere, mele, pesche e kiwi. Sebbene si tratti -come nel caso di vigneti- di piante con radici profonde e quindi in autonomia di riserva d’acqua l’eccesso di caldo porta alla contrazione dei frutti”. Non e’ scampato neanche il comparto della pesca che ha registrato la moria di cozze e mitili nel rodigino per anossia. Anche chi coltivando seminativi e’ attrezzato con l’irrigazione sta sostenendo elevatissimi costi legati al consumo di carburante per provvedere alle normali operazioni. C’e’ da augurarsi che i prezzi del prodotto siano equi altrimenti quei pochi che porteranno a termine una buona annata dovranno sostenere i disagi degli inconvenienti – spiegano alla Coldiretti del Veneto – Le variazioni climatiche pongono un grosso interrogativo sulle annate agricole obbligando gli operatori ad assicurarsi contro eventi atmosferici al di sopra di ogni aspettativa (trombe d’aria, tempeste di sabbia, grandinate abnormi). “Gli agricoltori non chiedono rimborsi – insiste Coldiretti Veneto – ma agevolazioni fiscali e condizioni preferenziali di accesso al credito per far fronte alle anticipazioni colturali della prossima annata e pagare i costi di quella in atto. La Regione Veneto – ribadisce Coldiretti – deve definire azioni inserite nel Programma di Sviluppo Rurale che introduca la possibilita’ di irrigazioni di soccorso anche per trasformare gli impianti esistenti oltre che introdurne di nuovi”. A tal proposito Coldiretti Veneto ha chiesto all’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato la pronta anticipazione del contributo Pac per alleviare gli imprenditori agricoli.

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