L’isolamento di una circolazione depressionaria, ben strutturata alle quote superiori, sopra le calde acque superficiali del medio-basso Tirreno ha prodotto l’attesa fase d’instabilità atmosferica che condiziona il primo vero “break” dell’estate 2012. L’inasprimento del “gradiente termico verticale” prodotto dal nocciolo fresco in quota, che supporta l’area depressionaria in fase di evoluzione a “CUT-OFF”, visto il taglio indotto dalla spinta zonale dell’anticiclone oceanico verso l’Europa centro-orientale (ciò spiega gli intensi venti di Bora al centro-nord), ha acceso una vera e propria “fucina temporalesca” sui mari che circondano le nostre regioni meridionali, specie sul medio-basso settore tirrenico e nel tratto di mar Ionio antistante le coste della Sicilia. Molti di questi temporali sorti fra il medio-basso Tirreno e il vicino Ionio, organizzati in più “Multicelle”, sono stati alimentati lungo il loro bordo meridionale da bellissime ed estese “Flanking line”, ben evidenziate dalle moviole satellitari di questa mattina. La “Flanking line” non è altro che una estesa linea di Cumuli ben sviluppati e Congesti che vanno ad alimentare il sistema temporalesco che l’ha generata, visto che le cumulogenesi, non trovando alcun ostacolo davanti (di solito a sud o sud-ovest), possono aspirare e rifornire il temporale di masse d’aria calde e umide (ottimo carburante per la convenzione), rendendolo più duratura e intenso.
Guardando le immagini satellitari della mattinata è ben identificabile una estesa linea nuvolosa che tende a muoversi verso la parte centrale e più attiva del sistema temporalesco che ha assunto una forma a “V“ sul medio-basso Tirreno, a largo delle coste campane. Quella che si è sviluppata in mattinata sul Tirreno era estesa per oltre 30 chilometri. Di solito la “Flanking line” si sviluppa secondo la genesi di un temporale a Multicella, in cui le incudini dei Cumulonembi temporaleschi si sviluppano una davanti all’altra grazie alle precipitazioni ed alle correnti discendenti della Cellula temporalesca matura precedente. In un temporale Mesociclonico le nubi che compongono la “Flanking line” tendono ad essere risucchiate all’interno del nucleo principale mentre in un temporale con caratteristiche non Mesocicloniche, come questi in atto, la “Flanking line” tende a viaggiare ai lati del nucleo più intenso, come detto, viene risucchiata dalla Cella temporalesca madre che verrà rigenerata dagli stessi cumuli ormai maturi.
Ma anche la “Multicella” che si è formata davanti le coste sud-orientali della Sicilia, nel bordo più meridionale, durante la fase di sviluppo ed espansione verso nord, è stata in parte alimentata da una “Flanking line” partita dal basso Ionio occidentale, con una luna catena di Cumuli e Cumuli Congesti che hanno dato ulteriore vitalità al sistema temporalesco che ha bordato l’intera Sicilia orientale, dal ragusano al messinese. Oltre alle “Flanking line” non sono mancati neanche gli “Overshooting top”, specie nei temporali nati sul Tirreno, in prossimità del nocciolo fresco in quota, dove si concentrano i maggiori contrasti termici con la calda superficie marina. L’”Overshooting top”è una specie di “cupola” che si può osservare al di sopra dell’incudine del Cumulonembo per diversi minuti. In genere il suo sviluppo può indicare la presenza di fenomeni temporaleschi molto intensi.
Dalle immagini satellitari in visibile è facilmente osservabile durante le prime ore del mattino e poco prima del tramonto, quando i raggi del sole estremamente bassi sull’orizzonte prolungano l’ombra dell’”Overshooting top” sulla sommità del Cumulonembo. L’”Overshooting top” viene generato in condizioni di forte instabilità da un “Updraft” (corrente ascensionale che alimenta il temporale) molto violento, in velocissima ascesa, che riesce a sfondare il limite della tropopausa. Tale corrente ascensionale è talmente violenta da riuscire a sconfinare fin sulla bassa stratosfera, dando cosi luogo ad una protuberanza della sommità del Cumulonembo che si può sollevare fino al limite dell’inversione termica stratosferica che origina l’inibizione dei moti convettivi. In alcuni casi, specie in presenza di sistemi a “Supercella”, quando il limite della stratosfera viene sfondato da un “Overshooting top“ possono formarsi delle onde di gravitá che si propagano al di sopra dell’area temporalesca.