Via all’accordo di programma per la riqualificazione ambientale di Taranto. Il protocollo finalizzato al ministero dell’Ambiente prevede un quadro complessivo di interventi per 336,6 milioni di euro, di cui euro 329,4 di parte pubblica e 7,2 di parte privata. La durata del protocollo e’ stabilita in anni 5. La maggior parte degli investimenti pari a 187 milioni sara’ destinata alle opere portuali: in particolare alla realizzazione della nuova diga foranea di protezione del porto fuori rada di Taranto (15 mln), la riqualificazione ambientale delle aree ricadenti del SIN di Taranto e contestuale sviluppo infrastrutturale prioritario dell’area portuale (79 mln di cui 62,3 gia’ finanziati), la riconfigurazione ai fini dell’adeguamento della banchina del molo polisettoriale per consentire i dragaggi fino a – 16,50 metri, comprensivi di distribuzione elettrica e superamento interferenze (51 milioni), riqualificazione e ammodernamento della banchina e dei piazzali in radice del molo polisettoriale (23,5 milioni) Alle bonifiche verranno destinati complessivamente 119 milioni destinati tra l’altro alla messa in sicurezza permanente dei sedimi contaminati da PCB nel Mar Piccolo (21 mln), delle Aree PIP del Comune di Statte (40 milioni)e della falda superficiale del SIN di Taranto (50 mln). Trenta milioni saranno dedicati al rilancio e alla riqualificazione industriale, in particolare per il sostegno alla realizzazione di investimenti produttivi – sia per l’insediamento di nuove attivita’, sia per l’innovazione dei processi produttivi di attivita’ esistenti – caratterizzati da un elevato livello tecnologico e di sostenibilita’ ambientale. Le fonti di finanziamento di parte pubblica destinate alle attivita’ previste nel Protocollo sono il protocollo d’intesa del 2009 per 62,3 mln. Si conta di reperire 113 mln dal Fondo Sviluppo e coesione della Regione Puglia (in corso di istruttoria per la presentazione al prossimo CIPE), mentre il Minambiente ci mettera’ 8 milioni e l’autorita’ portuale ulteriori 52 milioni di risorse proprie. “Nel sito di Taranto – si legge nelle premesse del protocollo – sono presenti poli industriali di rilevanti dimensioni, con grandi insediamenti produttivi e differenti tipologie di attivita’, quali industrie siderurgiche, raffinerie, industrie cementiere che rendono necessari interventi di riqualificazione industriale degli impianti e di risanamento ambientale secondo i canoni ed i principi dello sviluppo sostenibile, per il definitivo superamento delle criticita’ sanitarie e di inquinamento delle matrici ambientali che storicamente hanno interessato il sito”.